Istituto Cervantes - Roma
Menchu Gal: vibrazioni cromatiche
Uno spirito libero tra avanguardia e tradizione
di Luigi Capano
La rassegna antologica delle opere di Menchu Gal (Irùn, 1919-2008), ospitata dall’Istituto Cervantes di Roma (Piazza Navona, 91), ci conduce nel gioco di un irregolare itinerario artistico vissuto tra la frenesia innovativa delle avanguardie novecentesche e il pressante richiamo ai canoni della tradizione figurativa europea.
La pittrice basca giunge, tredicenne, a Parigi nell’Accademia di Amédée Ozenfant – ideatore, assieme a Le Corbusier, della rivista L'Esprit Nouveau (1920-25), nonchè del Manifesto programmatico del Purismo, Après le cubisme (1918). Nella capitale francese – che, suo malgrado, ha ospitato in questi giorni la cupa tragedia dell’imbestiamento dell’uomo - la pittrice basca trascorrerà due anni formativi della sua vita d’artista, la cui traccia sarà presente anche nelle opere della maturità , quando il profluvio panico dei colori torcerà con molle violenza la ferma geometria del segno.
Nei primi anni quaranta si trova a Madrid dove Josè Gutierrez Solana, originale figura di intellettuale tuttora poco conosciuto in Italia, la introduce nella cosiddetta seconda Scuola di Vallecas, un attivo cenacolo di pittori paesaggisti e, qualche anno più tardi nella neonata giovane Scuola di Madrid.
Queste ulteriori esperienze contribuiscono maggiormente a modellare lo stile sincretico dell’artista, la cui vocazione naturalistica è temprata nel fuoco ancora acceso delle recenti avanguardie.
La Gal, personalità forte e irrequieta, attraversa, artisticamente, il cubismo, l’espressionismo, il fauvismo, riportando nelle sue creazioni ciò che ha saputo cogliere da queste esperienze irripetibili, sotto la specie di decise vibrazioni cromatiche, di improvvise curvature della linea, di nostalgiche citazioni formali. Come dimostrano i quarantacinque dipinti a olio della mostra romana che assistono algidamente dalla limpida vetriera della galleria Cervantes alla frenesia multicolore dei turisti vocianti che sciamano fra le tre fontane di Piazza Navona.