Ciclo sugli alberi seguendo l'itinerario divulgativo
del libro "Alberologia" di Antonio De Bono, edito da Osanna Edizioni
Gli alberi nella mitologia
Il grande nemico della verità molto spesso non è la menzogna: deliberata, creata ad arte e disonesta; quanto il mito: persistente, persuasivo ed irrealistico ( John Fitzgerald Kennedy).
La parola mito deriva dal greco Muthos "ciò che è detto", una storia, una cosa raccontata.
Ma se diciamo che un mito è una storia, dobbiamo subito aggiungere che si tratta di una storia non vera, per esempio su dei e dee che non sono mai esistiti.
Solitamente i miti sono rappresentati da opere letterarie, ma sotto il termine "mitologia" possono essere inclusi tutti i racconti tradizionali, appartenenti ad una data cultura o religione.
Nel corso della storia, queste vicende sono circolate in forma letteraria, popolare (canti popolari, ballate...) o trasformate in cronache storiche, scritte nelle corti reali o nei monasteri. In genere , le civiltà antiche hanno considerato i loro miti come la memoria degli avvenimenti realmente accaduti, spesso legati all'origine stessa del mondo.
Soltanto civiltà dotaste di una cultura molto complessa e ricca sono giunte a mettere in dubbio la verità letterale dei miti, quindi, a domandarsi le ragioni e i modi della nascita di questi antichi racconti.
L'albero, come avremo modo di vedere, è stato sempre presente in tutte le mitologie, che nelle varie culture e in tempi diversi, hanno suggestionato l'individuo fino ad immaginare nei boschi templi a cielo aperto, per erigere dei veri e propri altari e qui immolare le vittime.
Il bosco da sempre è stato visto come luogo "selvaggio" antitetico alla città "civile". Nell'antica Roma gli schiavi e i gladiatori rivolgevano un culto particolare agli alberi, per la connessione tra la loro condizione servile (come negazione della libertà e della "cittadinanza") e la speranza di una conquista sociale, di una posizione conseguente alla libertà , corrispondente al desiderio di "uscire" dal bosco; affrancarsi dal padrone e diventare "Libertus", con l'attribuzione di nuovi diritti, ricevere il "rudis" (lunga spada di legno simbolo di libertà ) realizzato con il legno dei boschi. (2 - continua)