Passo a due
di Antonio Bruni
Rimango di spalle alla scena
appare pudica la posa
schermata da chiaroscuri
poi innalzo con lente movenze
le braccia che incrocio e arrotondo
non ballo ma muovo figure
le stesse già viste in ritratti
immobile come scultura
respiro poi cambio il mio quadro
Si adatta alla luce
mostrando profili mutati
emerge il candore dal buio
sparisce e ritorna nel campo
velata con scialle di seta
la striscia che avvolge e traspare
colora in malizia le membra
Conduco il mio gioco di attrice
esperta con fare da artista
è come eseguissi un tracciato
a lungo studiato e provato
mi sciolgo in semplici gesti
poi il viso rivolgo a platea
che vive soltanto in due occhi
annuso nell’ombra
il turbarsi di labbra
di ciglia di mani
(da Se una vedova in penombra…)
Un uomo, dall’aspetto trasandato e affaticato, improvvisa una canzone affacciandosi al cancello di una dimora di campagna; vi abita, sola, una vedova che trasgredisce la prudenza usuale e lo fa entrare. L’uomo non si presenta, non parla di sé, ma si mostra curioso di conoscerla. La signora gli apre l’interno della casa e qualcosa del suo animo. Comincia un colloquio, interrotto da un malore dell’uomo. La donna vince i timori, assiste con premura lo sconosciuto e poi prosegue a svelarsi.
Il passo a due è un crescendo tra ricordi, fantasia e desiderio, con un finale aperto.
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-Video: Passo a due - 3’51” https://youtu.be/EAwzreA8pPo
-integrale: http://antoniobruni.it/wp-content/uploads/2024/04/Se-una-vedova-w.pdf
-Testo http://antoniobruni.it/wp-content/uploads/2024/04/Se-una-vedova-w.pdf