#124 - 23 marzo 2015
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Cinema

Museo Nazionale del Cinema - Torino

Girard - Ming liang - Lang - Seidl

Le scelte per quattro rassegne contemporanee

di Giada Gentili

Continua il suo programma il Museo nazionale del Cinema di Torino.

Per l’appuntamento 35mm -fino al 29 marzo – ciclo pensato per la valorizzazione del patrimonio in pellicola del Museo Nazionale del Cinema – proiezione del poetico Trentadue piccoli film su Glenn Gould di François Girard.
Esattamente sessant’anni fa, nel 1955 su etichetta Columbia Masterworks, Glenn Gould pubblicava la sua versione delle Variazioni Goldberg di Bach. Per ricordare quello storico momento e per celebrare uno dei più grandi pianisti del Novecento, il Museo programma – rigorosamente in pellicola e in versione originale sottotitolata – un cult movie di vent’anni fa, diretto da un regista, François Girard, che ha dedicato gran parte della propria carriera al difficile compito di ‘filmare la musica.
Trentadue piccoli film su Glenn Gould (Thirty Two Short Films About Glenn Gould)
La vita, l’arte, l’eredità di un musicista straordinario ed eccentrico, forse il più grande interprete di Bach, morto improvvisamente a soli 50 anni. Girard, in 32 brevi (a volte brevissimi) quadri, accosta materiali diversi – tra finzione e documentario – dando vita ad un ritratto magico e appassionante che ha conquistato un pubblico non solo di melomani.

Girard - Ming liang - Lang - SeidlGirard - Ming liang - Lang - Seidl

Prosegue fino al 28 marzo l’interessante appuntamento mensile Import, che si propone di portare in sala film recentissimi, che hanno ricevuto grandi consensi nei festival internazionali, ma che non hanno trovato distribuzione in Italia. Ecco uno dei film più visionari di Tsai Ming-liang, commissionato dal Museo del Louvre, che ha invitato il regista a sfruttare tutti i suoi spazi. Il risultato è di grande suggestione.
Visage
Un regista di Taiwan sta per girare la storia di Salomè all'interno del Museo del Louvre. Non conosce le lingue ma vuole che il ruolo di Erode sia affidato a Jean-Pierre Léaud. Salomè è interpretata da una top model. I problemi arrivano quando la madre del regista muore e l’uomo cade in un sonno profondo.

Dal 16 al 31 marzo, l'appuntamento con Il cinema ritrovato al cinema, il progetto della Fondazione Cineteca di Bologna che riporta sul grande schermo i classici della storia del cinema, è con Metropolis di Fritz Lang nello straordinario restauro della versione più completa esistente realizzato dalla Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung e Deutsche Kinemathek, con la colonna sonora originale ricostruita di Gottfried Huppertz eseguita dalla Rundfunk- Sinfonieorchester Berlin diretta da Frank Strobel.
Metropolis
E' uno dei risultati più importanti del periodo del muto; un film talmente visionario e arrabbiato da risultare di maggiore impatto oggi rispetto all’epoca in cui venne girato.†(Roger Ebert).

Girard - Ming liang - Lang - SeidlGirard - Ming liang - Lang - Seidl

L’appuntamento Cult! fino al 28 marzo è con Paradise: Love il primo capitolo della discussa trilogia di Ulrich Seidl.
Presentata in tre momenti diversi - a Cannes, Venezia e Berlino - la trilogia che Ulrich Seidl ha dedicato alle virtù teologali ha diviso la critica e il pubblico di mezza Europa: difficile restare indifferenti di fronte ad un cinema radicale e provocatorio come quello del regista austriaco. Gli altri due capitoli saranno programmati al Massimo nei mesi di aprile e maggio.
Paradise: Love
Teresa, una 50enne austriaca, fa una vacanza in Kenya in cerca di compagnie maschili locali, disposte a far sesso con lei in cambio di denaro. Variety, dopo la proiezione a Cannes, l’ha definito un film “di ripugnante e sublime bellezza, forse celebrativo ed eccessivo nei suoi personaggi, orrendo e magistrale tutto in una voltaâ€.

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