#122 - 9 marzo 2015
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Piccoli Grandi Musei Italiani

"Una cosa bella è una gioia per sempre" John Keats

Signa - Firenze

Museo della paglia e dell'intreccio

Mostre ed eventi per diffondere una cultura secolare

di Alessandro Gentili

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Il Museo della Paglia e dell’Intreccio, intitolato a Domenico Michelacci, colui al quale si deve la nascita dell’industria della paglia e del cappello a Signa, si è costituito nel 1995 con la precisa volontà di porsi come rappresentativo di questa tradizionale produzione che, dal 1718, continua ancora oggi.

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Nato come Museo del distretto produttivo del cappello, voluto e sostenuto dalle aziende che operano nel settore, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Signa, conserva materie prime, manufatti e macchinari che testimoniano l’intera filiera di lavorazione del cappello di paglia.
Accanto all’attività conservativa, il Museo Michelacci si è prefisso lo scopo di diffondere cultura, attraverso la creazione di un archivio e di una biblioteca specializzata che permettono agli studiosi di approfondire la conoscenza della storia e delle tecniche dell’intreccio.
Fa parte di questo progetto anche la creazione della Collana Testi e Studi propria del Museo.

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Numerose sono le mostre e gli eventi che il museo ha proposto e realizzato in questi primi dieci anni: si ricorda fra le altre la mostra con la quale venne festeggiato il Giubileo del 2000, intitolata L’oro dei Poveri, che vide l’esposizione di rari reperti d’arte sacra ricamati con la paglia.
Un’altra mostra prestigiosa è stata quella tenutasi ai primi del 2004, dal titolo Identità e diversità.
Il cappello e la creatività, nelle sale di Palazzo Medici Riccardi, che ha visto artisti contemporanei di fama internazionale ispirarsi al tema del cappello. Grazie al successo che ha riscosso, la mostra è divenuta itinerante e si è poi spostata a Mosca, presso il M’ARS Contemporary Art Musèum.

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Accanto all’esposizione permanente, due sale del Museo sono destinate alle mostre temporanee.
Attualmente in corso è la mostra della Collezione di Elisa Dapples.
Ad un anno dalla sua scomparsa si è voluto ricordare la signora Dapples che nel 2005 aveva donato al Centro Signa Arti e Mestieri la sua ricca e variegata raccolta di ceste e cestini per depositarla al Museo della Paglia e dell’Intreccio. Gli esemplari, aggiungendosi al precedente Fondo Paoli e a innumerevoli altri provenienti da ogni parte del mondo, hanno formato una delle collezione di manufatti in fibre vegetali intrecciate più interessanti d’Italia.

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Il cappello della sovrana. Il museo conserva una rarissima cloche realizzata con una treccia di paglia finissima dalle dimensioni eccezionalmente piccole che ne fanno un unicum del panorama mondiale degli antichi cappelli di paglia. Essa conta ben centoventicinque giri di treccia in tredici fili rammagliata alta soltanto pochi millimetri. Si ha solo memoria di altri due cappelli simili: uno realizzato per l’Imperatrice d’Austria Elisabetta, dopo che già nel 1836 la Corte Imperiale di Vienna aveva acquistato un cappello simile, realizzato dalla famosa trecciaiola fiorentina *Agnese Nannucci, e l’altro, acquistato nel 1857 dalla Corte toscana per la Granduchessa, ancora più strabiliante per la sua fattura.

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