...escomatage per la ricerca della felicità e del successo.
Noi e la Giulia
Il rientro facile di Edoardo Leo
di Giada Gentili
E' tornato Edoardo Leo con il nuovo film “Noi e la Giulia”. Il regista di “Buongiorno papà” ripropone gli stessi ingredienti del film per cui ha recitato da protagonista, “Smetto quando voglio”: ci sono i soliti quattro uomini infelici nel lavoro e nella vita (come anche in “Posti in piedi in Paradiso” di Carlo Verdone, ma anche l'americanissimo “Come ammazzare il capo”) che cercano un escomatage per la ricerca della felicità e del successo. La soluzione è aprire un agriturismo nel Sud Italia: idea geniale se non fosse che la mafia bussa alla loro porta per riscuotere il pizzo. I personaggi proposti da Leo, da Claudio Amendola, Luca Argentero ma anche Stefano Fresi e il regista in prima persona, che ovviamente recita nel suo film, sono i soliti stereotipi all'italiana, anche se magistralmente proposti; solo Anna Foglietta spicca particolarmente in un ruolo cucito per lei su misura (Leo ha infatti trasformato il suo personaggio in una donna incinta, perché la stessa attrice aspettava un figlio nel periodo in cui è stato girato il film). Ognuno dei protagonisti comunque ha un accento marcato, un tic che conduce lo spettatore alla risata lungo una strada costruita in discesa: il comunista nostalgico, il razzista pentito, l'imprenditore precisino, l'omaccione spaventato da tutto; probabilmente riuscirete a collegare ognuno di questi aggettivi agli attori senza che sia io ad esplicitarli.
L'indubbia difficoltà del dirgiere un film corale è stata superato dal regista, la capacità di saper raccontare in modo scorrevole una storia non è comunque così comune in Italia, ma abituati a commediacce e battute spicciole, una film comico sulla mafia può sembrare una grande novità. Non si può negare che Edoardo Leo abbia volto nel segno nel portare il libro “Giulia 1300 e altri miracoli” al cinema: la sceneggiatura è solida, credibile nella sua favolisticità, ma troppo spesso si cade in soluzioni ovvie, scontate in più di qualche momento (basta finali aperti per carità!). Un dato su tutti merita però di essere portato all'attenzione dei signori spettatori: "Noi e la Giulia" farà ridere il pubblico italiano senza seni all'aria o sederi vari in primo piano, anzi, non troverete neanche un bacetto o scene volgari, e per ora ci accontentiamo.