#306 - 7 maggio 2022
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 19 aprile, quando lascerà il posto al numero 350. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Arte

Dall'inviata alla 59° Esposizione Internazionale d’Arte

Biennale di Venezia

Il latte dei Sogni...

...che ci fa ancora sognare

di Brigida Mascitti

Ha aperto i battenti al pubblico sabato 23 aprile 2022 a Venezia, ai Giardini e all’Arsenale, la - tanto attesa e rimandata - 59° Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo “Il latte dei sogni”, a cura di Cecilia Alemani.

La mostra include 213 artiste e artisti provenienti da 58 nazioni. Sono inoltre oltre 180 le artiste e gli artisti non hanno mai partecipato all’Esposizione Internazionale d’Arte prima d’ora e per la prima volta, negli oltre 127 anni di storia dell’istituzione veneziana, la Biennale include una maggioranza preponderante di artiste e persone non binarie.

“Il latte dei sogni”, che prende il titolo da un libro di favole dell’artista surrealista Leonora Carrington (1917-2011), presenta opere contemporanee e 80 nuove produzioni concepite appositamente per la Biennale Arte, in dialogo con lavori storici datati dall’Ottocento fino ai nostri giorni per un totale di quasi 1.500 opere esposte.

Il latte dei Sogni...Il latte dei Sogni...

Spiega la curatrice che la Carrignton, nel suo libro, “descrive un mondo magico nel quale la vita viene costantemente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione e nel quale concesso cambiare, trasformarsi, diventare altri da sé”. Così l’esposizione veneziana “sceglie le creature fantastiche di Carrington, insieme a molte altre figure della trasformazione, come compagne di un viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e delle definizioni dell’umano”.
Questa Biennale d’Arte, la prima nella storia post pandemia globale ed in pieno conflitto russo-ucraino, si concentra principalmente attorno a “tre aree tematiche: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra gli individui e le tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra”. E’ stata concepita e realizzata in un periodo di grande instabilità e incertezza, coincidente con l’inizio ed il continuo protrarsi del Covid-19 che ha costretto La Biennale di Venezia a posticipare questa edizione di un anno, un evento che, sin dal 1895, si era verificato soltanto durante la Prima e la Seconda guerra mondiale!

Il latte dei Sogni...Il latte dei Sogni...

“La Biennale assomiglia a tutto ciò di cui ci siamo dolorosamente privati in questi ultimi due anni: la libertà di incontrarsi con persone da tutto il mondo, la possibilità di viaggiare, la gioia di stare insieme” scrive Cecilia Alemani che sottolinea tuttavia che “Il latte dei sogni non è una mostra sulla pandemia ma registra inevitabilmente le convulsioni dei nostri tempi”.
Il grande merito dell’arte – specie in momenti delicati e di crisi globale come questi che stiamo vivendo – è quello di aiutarci ad immaginare nuove forme di coesistenza e infinite possibilità di trasformazione.

Il latte dei Sogni...Il latte dei Sogni...

Tra tutti i padiglioni in mostra, la menzione d’onore va certamente all’Italia che con la mostra “History of the Night and Destiny of Comets” del romano Gian Maria Tosatti (1980) e a cura di Eugenio Viola, porta in scena un’esposizione divisa in due atti: la prima offre un viaggio attraverso la parabola dell'ascesa e della caduta del sogno industriale italiano mentre la seconda è una visione che ci rimanda a quella natura che non ha perdonato l’uomo. L’esposizione si conclude con un messaggio di speranza sul destino dell’umanità, immaginando una pace possibile.

Il latte dei Sogni...Il latte dei Sogni...

Toccanti ed immersivi i padiglioni della Danimarca e della Svizzera nei Giardini dell’Arsenale: il primo, dal titolo “We Walked the Earth”, a cura di Jacob Lillemose, presenta le opere di Uffe Isolotto (1976) che ci catapultano in un dramma sociale e realista che unisce visioni del futuro coinvolgendo creature mitologiche e tecnologie biologiche con riferimento ad una tradizionale fattoria. I visitatori sono catapultati in un mondo fittizio in cui le narrative familiari del nostro tempo sono però cambiate.
Il padiglione Svizzero invece, con le opere di Latifa Echakhch (1974) e la curatela di Francesco Stocchi, si intitola “The Concert” e simboleggia una vera e propria riflessione sul ciclo della vita. L’artista mira a presentare al pubblico un viaggio antiorario attraverso il tempo: grazie all’atmosfera in continuo cambiamento in ciascuna stanza, il tempo corre indietro dalla prima luce del giorno alla sera precedente. Le sculture sono parte di un’esperienza orchestrata che permette di mostrare agli spettatori una maggiore percezione del tempo a dei propri corpi.

Il latte dei Sogni...

Numerose - e molte di livello, spessore e grandiosità - le mostre collaterali alla Biennale veneziana: tra tutte, si segnalano in primis l’installazione di dipinti site-specific di Anselm Kiefer (1945). La mostra, dal titolo “Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po' di luce” e a cura di Gabriella Belli e Anne Sirén, occupa le sale dello Scrutino e della Quaranta Civil Nova di Palazzo Ducale. Il titolo dell’esposizione è un riferimento al filosofo veneziano Andrea Emo, i cui scritti hanno toccato kiefer: l’installazione è una riflessione della posizione unica di Venezia come punto di contatto tra le culture dell’est e dell’ovest.

Il latte dei Sogni...Il latte dei Sogni...

In due sedi, Gallerie dell’Accademia e Palazzo Manfrin, la personale sull’artista anglo-indiano Anish Kapoor (1954). La sua ricerca è centrata sulle opere che investigano il concetto di “non-oggetto”, o piuttosto tra gli spazi situati tra fisicità e immaterialità, presenza e assenza. La mostra mette insieme i più significativi momenti della carriera di Kapoor con nuovi, spettacolari capolavori inediti in cera rossa.

Il latte dei Sogni...Il latte dei Sogni...

“Persistence”, l’antologica sull’americana Louise Nevelson (1899-1988) a cura di Julia Byan-Wilson ed organizzata dalla Fondazione Louise Nevelson, è esposta negli spazi delle Procuratie Vecchie a Piazza san Marco. La mostra mette in risalto la relazione tra le opere scultoree ed i celebri collages-assemblages della grande artista astrattista.

Il latte dei Sogni...Il latte dei Sogni...

Il latte dei Sogni...Il latte dei Sogni...

Sull’Isola di San Giorgio Maggiore padroneggiano le mostre della Fondazione Giorgio Cini: “Homo Faber” e “On Fire”. La prima si propone di evidenziare – con ottimi risultati - l’eccellenza della maestria artigianale internazionale mentre la seconda, a cura di Bruno Corà, raccoglie le opere 6 grandissimi nomi dell’arte contemporanea: Claudio Parmiggiani, Jannis Kounellis, Pier Paolo Calzolari, Arman, Yves klein e Alberto Burri. La mostra riflette sul più evocativo degli elementi primari in natura: il fuoco. Attraverso le opere dei noti artisti internazionali, l’esposizione mira a mostrarci il fuoco non solo nelle sue conseguenze ma anche come una presenza fisica.

Il latte dei Sogni...

A Palazzo FranchettiAntonì Clavé (1913-2005). Lo Spirito del Guerriero” - a cura di Aude Hendgen e Sitor Senghor – offre l’opportunità di investigare la ricerca sul grande maestro catalano attraverso la testimonianza dell’evoluzione del suo stile.

Il latte dei Sogni...

In Giudecca, presso gli spazi di Oficine 800, troviamo la mostra su Hermann Nitsch (1938-2022), il performance artist austriaco, considerato uno dei massimi esponenti dell’Azionismo viennese, proprio a pochi giorni dalla sua scomparsa. Nitsch è da sempre stato riconosciuto per la sua azione estrema che combina rituali, sacrificio e catarsi.
La mostra è caratteristica dell’action painting del 20° secolo, originariamente presentata a Vienna nel 1987: lo spettatore è assorbito in un panorama immersivo creato con i caratteristici grandi dipinti splatter.

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