Itinerario e Luoghi del Capitolo: Francavilla - Pescara - San Benedetto del Tronto - Senigallia
Sui passi di Pier Paolo Pasolini
La lunga strada di sabbia
Di
Giuseppe Cocco
L’Abruzzo e le Marche da Francavilla a Senigallia
Mese di Agosto 2021 ed io dall’1 al 4 continuo a viaggiare in compagnia di Pasolini lungo la sua “Lunga strada di sabbia” nell’agosto 1959.
Partiamo per altri 211 km da Francavilla al mare passando per Pescara in Abruzzo e continuando per San Benedetto del Tronto, Ancona e finire a Senigallia nelle Marche.
Ancora la stesura di una sceneggiatura senza soluzione di continuità, con considerazioni sinestetiche, osservazioni di piani lunghi, piani sequenza, alternati a primi piani, che disegnano gli ambienti e i personaggi del racconto filmico.
Pasolini ama molto le visite notturne delle cittadine attraversate:
«La notte di Francavilla - vista otticamente - ha tutti gli aspetti delle notti balneari che sappiamo»
«Ma la spiaggia di Ancona che io ricorderò, sarà quella che ho vista nel cuore della notte, alle due, alle tre, con una luna abbandonata nel cielo e nella notte»
[...] Con Francavilla (al mare), cominciano le grandi spiagge adriatiche, una nuova civiltà balneare. [...]
[...] una sproporzione, un salto improvviso tra quello ch’é stata la “spiaggia” per tutto il meridione, e queste prime spiagge abruzzesi. [...]
[...] La notte di Francavilla - vista otticamente - ha tutti gli aspetti delle notti balneari che sappiamo [...]
[...] Sul lungomare notturno, ancora modesto, c’è un trattenimento danzante [...]
[...] Intorno al locale all’aperto, si stringono gli indigeni, in piedi, a gruppi pittoreschi, quasi tutti maschi.
Le donne sono piccole borghesi, che presto rincasano.
Si vedono poi nella penombra solo blue-jeans, magliette, teste rasate col rasoio.
Il dialetto è aspro, massiccio. [...]
Francavilla al mare il comune i cui abitanti si chiamano Francavillani, fa parte della provincia di Chieti è situata a sud di Pescara, con la quale confina e forma un unico agglomerato urbano.
Si estende su un territorio basso collinare e costiero, immediatamente a nord della Costa dei Trabocchi.
L'antico passato della città è testimoniato dai ritrovamenti archeologici sul territorio risalenti al periodo preistorico e protostorico, italico, frentano e romano.
Il territorio comunale si estende lungo la costa adriatica abruzzese ed è attraversato dal fiume Alento, mentre il fiume Foro segna il confine meridionale con Ortona.
Diviso tra una stretta pianura costiera e la fascia collinare immediatamente retrostante, il centro urbano si sviluppa prevalentemente sulla riva, mentre il centro storico (andato quasi interamente distrutto nella Seconda guerra mondiale) sorgeva su una collina prospiciente il mare.
[...] Pescara è splendida.
Credo sia l’unico caso di città, di vera e propria città, che esista totalmente in quanto città balneare. [...]
Pescara (Pescàrë in dialetto abruzzese, Pëscàrë in pescarese) il comune i cui abitanti si chiamano Pescaresi, è capoluogo dell'omonima provincia in Abruzzo.
È il comune più popoloso della regione ed è, insieme all'Aquila, sede degli uffici del consiglio, della giunta e degli assessorati regionali.
I primi insediamenti di Pescara risalirebbero almeno al I millennio a.C. e sono legati alla città romana di Aternum, porto sull'Adriatico dell'antica Roma.
La sua posizione strategica ha connotato con il passare dei secoli lo sviluppo della vita economica e sociale della città, limitata dapprima alla funzione di baluardo di difesa militare del Regno di Napoli e poi, dalla seconda metà del 1800, caratterizzata da una fruttuosa attitudine ai traffici commerciali e al turismo balneare.
La città ha un aspetto prevalentemente moderno, dovuto perlopiù alla ricostruzione susseguente a una serie di pesanti bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale, che causarono la distruzione di gran parte del centro urbano.
[...] Ogni volta che da qualche posto, anche se ci sono stato solo poche ore ... ci lascio sempre un pezzetto sanguinante del cuore.
A San Benedetto (del Tronto), no.
Perché?
A San benedetto, la forma balneare è quella classica del Nord: il grande arenile, equipaggiato di tutto punto [...]
[...] È provincia, non più area depressa.
E tutto si può amare fuori che la provincia.
Addio Sud, cafarnao sterminato, alle mie spalle, brulichio di miseri, di ladri, di affamati, di sensuali, pura e oscura riserva di vita. [...]
San Benedetto del Tronto è il comune i cui abitanti son detti Sanbenettesi, che fa parte della provincia di Ascoli Piceno.
Posto lungo la costa adriatica meridionale delle Marche alla foce del fiume Tronto, è un importante centro turistico e porto peschereccio della Riviera delle Palme.
«… dalle colline dorate si scorge la spiaggia di San Benedetto del Tronto cittadina di pescatori … stupende barche da pesca che solcano il mare Adriatico, barche con le vele dipinte con soggetti religiosi o con antichi emblemi, esse vanno cullate dalle onde di un mare sempre vivo sempre nuovo e sembra che il murmure delle acque costituisca una lene musica …» (Franz Liszt)
[...] Ancona, città semplice e felice! [...]
[...] Città senza lungomari, gremita, con perfezione, su una punta sulla cui vetta c’è la cattedrale, e che fa sì che Ancona dia su due mari. [...]
[...] Ma il passeggio, la domenica, avviene sulla grande via che unisce i due mari, e da cui i due mari non si vedono: c’è un passeggio di terraferma [...]
[...] Non l’ho mai vista, eppure la riconosco: l’amo subito, eppure mi resta straniera.
[...]Solo il giorno dopo, scopro che ha una spiaggia di sassi e scoglietti [...]
[...]Ma la spiaggia di Ancona che io ricorderò, sarà quella che ho vista nel cuore della notte, alle due, alle tre, con una luna abbandonata nel cielo e nella notte [...]
Ancona il comune i cui abitanti sono detti Anconetani, Anconitani, Dorici, è capoluogo della provincia omonima e delle Marche.
Affacciata sul mare Adriatico, possiede uno dei maggiori porti italiani.
È uno dei principali centri economici della regione, oltre che suo principale centro urbano per dimensioni e popolazione.
La città sorge su un promontorio a forma di gomito piegato, che protegge l'ampio porto naturale.
L'origine greca di Ancona è ricordata dall'appellativo la "città dorica".
[...] Sulla spiaggia di Senigallia, il trionfo della pensione: della pensione, non della famiglia [...]
[...] Ecco il professionista brizzolato ma ancora sportivo; ecco la signora vedova, con un enorme, statuario turbante giallo, e un accappatoio giallo tirato su come una tunica: va immobile ad armeggiare con la sdraia [...]
[...] Nell’intontimento dell’odiosa bisogna estiva, brusisce intorno a me l’intera spiaggia, col tiepido rumore della risacca.
Afferro frasi isolate, punte espressive. [...]
[...] È l’ora di pranzo: sono scosso brutalmente da un fischietto che sibila con inaudita, rabbiosa insistenza: mi alzo sul gomito, guardo: tra le sdraie, tra gli ombrelloni passa uno scagnozzo canuto [...] [...] Ricorda in nome del padrone ai pensionati che la tavola è imbandita, ... l’annoso problema del ritardo, che fa raffreddare gli spaghetti [...]
Senigallia (S'nigaja in dialetto gallo-piceno) il comune i cui abitanti si chiamano Senigalliesi, fa parte della provincia di Ancona nelle Marche.
Sorge sulla costa medio-adriatica alla foce del fiume Misa a circa 35 km da Ancona, direzione sud, e a circa 30 km da Pesaro, direzione nord e il suo territorio è prevalentemente pianeggiante, ma circondato da colline digradanti verso il mare.
Il centro storico ricalca l'impostazione urbanistica della città romana che fu fondata su una collina a sud del fiume Misa.
«La città di Sinigaglia da questa radice de' monti si discosta poco più che il tirare d'uno arco, e da la marina è distante meno d'uno miglio.
A canto a questa corre un picciolo fiume, che le bagna quella parte delle mura che in verso Fano riguardano.
La strada per tanto che propinqua a Sinigaglia arriva, viene per buono spazio di cammino lungo e monti, e giunta a el fiume che passa lungo Sinigaglia, si volta in su la man sinistra lungo la riva di quello; tanto che, andato per spazio d'una arcata, arriva a un ponte el quale passa quel fiume e quasi attesta con la porta ch'entra in Sinigaglia, non per retta linea ma transversalmente.
Avanti a la porta è un borgo di case con una piazza, davanti alla quale l'argine del fiume da l'uno de' lati fa spalle.» (Niccolò Machiavelli, Descrizione del modo tenuto dal Duca Valentino nello ammazzare Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fermo, il Signor Pagolo e il duca di Gravina Orsini).