#297 - 8 dicembre 2021
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Attualità

La lettera del professor Pietro Carmina ai suoi alunni

Una tragedia per scoprire il sublime

Ravanusa

di Valentino Losito

Ravanusa: il nome di questo paese sconosciuto e lontano, risuonerà ancora per qualche giorno nelle nostre vite. Poi scivolerà nei bassifondi della memoria, fino a scomparire, travolto dalla febbre del fare e dagli assilli di questo tempo inquieto.

Ripensando alla storia del professor Pietro Carmina e alla lettera ai suoi alunni, ho ripensato ad alcuni versi di Eugenio Montale, secondo cui “la storia non è la devastante ruspa che si dice/lascia sottopassaggi, cripte, buche e nascondigli. C’è chi sopravvive”.
A pensarci bene è stato così anche per lui: è come se quella lettera e la testimonianza del suo autore, fossero spuntate dalle macerie rimosse dalla ruspa, che hanno portato in superficie un'esistenza spesa per i giovani.
Da una cripta di dolore, nel cuore silenzioso della vecchia Sicilia, è sbucata questa vita, venuta alla luce proprio quando è esploso il lacerante buio della devastazione e della morte.

Lontano dall’assordante rumore della modernità, nelle periferie della cronaca, esistono uomini e donne che vivono e operano ogni giorno con dignità e slancio, con rigore ed entusiasmo il proprio dovere. Autentici ed invisibili, almeno fino a quando una nuova tragedia dell’Italia “sgarrupata” non li porta sotto le luci dell’effimera ribalta televisiva e della nostra fragile “pietà”.
Eppure esistono, operano sopravvivono, nelle mille Ravanusa dell’Italia migliore.

Ravanusa

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