#297 - 8 dicembre 2021
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 OTTOBRE quando lascerà  il posto al n. 369. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuerà a massacrare gli animali non conoscerà  ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si è capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
Attualità

La lettera del professor Pietro Carmina ai suoi alunni

Una tragedia per scoprire il sublime

Ravanusa

di Valentino Losito

Ravanusa: il nome di questo paese sconosciuto e lontano, risuonerà ancora per qualche giorno nelle nostre vite. Poi scivolerà nei bassifondi della memoria, fino a scomparire, travolto dalla febbre del fare e dagli assilli di questo tempo inquieto.

Ripensando alla storia del professor Pietro Carmina e alla lettera ai suoi alunni, ho ripensato ad alcuni versi di Eugenio Montale, secondo cui “la storia non è la devastante ruspa che si dice/lascia sottopassaggi, cripte, buche e nascondigli. C’è chi sopravvive”.
A pensarci bene è stato così anche per lui: è come se quella lettera e la testimonianza del suo autore, fossero spuntate dalle macerie rimosse dalla ruspa, che hanno portato in superficie un'esistenza spesa per i giovani.
Da una cripta di dolore, nel cuore silenzioso della vecchia Sicilia, è sbucata questa vita, venuta alla luce proprio quando è esploso il lacerante buio della devastazione e della morte.

Lontano dall’assordante rumore della modernità, nelle periferie della cronaca, esistono uomini e donne che vivono e operano ogni giorno con dignità e slancio, con rigore ed entusiasmo il proprio dovere. Autentici ed invisibili, almeno fino a quando una nuova tragedia dell’Italia “sgarrupata” non li porta sotto le luci dell’effimera ribalta televisiva e della nostra fragile “pietà”.
Eppure esistono, operano sopravvivono, nelle mille Ravanusa dell’Italia migliore.

Ravanusa

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