#297 - 8 dicembre 2021
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Testimonianze

Itinerario e Luoghi del Capitolo
Villa San Giovanni - Lentini - Priolo Gargallo - Siracusa

Sui passi di Pier Paolo Pasolini

La lunga strada di sabbia

di Giuseppe Cocco

Siamo ancora nel mese di Luglio 2021 ed io dal 15 al 18 continuo a viaggiare in compagnia di Pasolini che nel luglio 1959 fa altri 256 km spingendosi a Sud, sempre più a Sud, da Villa San Giovanni in Calabria, traversando lo Stretto e arrivando in Sicilia a Siracusa e fino a Porto Palo.

L’entusiasmo meridionale pervade Pier Paolo appena superato lo Stretto, ancora notti insonni di viaggio e fornai che l’aiutano a risolvere la ricerca di un albergo e perfino il trasporto fino a Siracusa, ovviando alla rottura dei freni della propria macchina.

Arrivato a Siracusa, va alla ricerca dell’attrice sua amica Adriana Asti, impegnata in uno spettacolo e i due passano una giornata al mare in leggerezza come due adolescenti, facendo come sempre le sue considerazioni socio-antropologiche.

[...] Avevo sempre pensato e detto che la città dove preferisco vivere è Roma, seguita da Ferrara e Livorno.
Ma non avevo visto ancora, e conosciuto bene, Reggio, Catania, Siracusa. [...]

[...] sembrano sempre appena ricostruite da un terremoto, da un maremoto, tutto è provvisorio, cadente, miserabile, incompleto [...]

[...] Comunque è chiaro che quello che si vocifera sul Sud, qui c’è. [...]

[...] Non è mica una chiacchiera che qui profumano zagare e limoni, liquerizia e papiri.
Lascio andare Taormina, che è indubbiamente una cosa d’una bellezza suprema (ma dove, come a Positano e a Maratea, io non mi sono trovato bene): posso però affermare che il viaggio da Messina a Siracusa può far impazzire. [...]

[...] Ma il mio viaggio mi spinge nel Sud, sempre più a Sud: come un’ossessione deliziosa, devo andare in giù, senza lasciarmi tentare.
Lascio gli enormi lidi di Catania, è notte, giungo a Lentini.
(...) ma lì un profumo di limoni, una luna grossa come non l’ho mai vista, della gente che non aspetta altro che parlare, mi arresta. [...]

La lunga strada di sabbia

Villa San Giovanni (semplicemente Villa per gli abitanti locali che, infatti, si chiamano Villesi) è un Comune della Città Metropolitana di Reggio Calabria in Calabria.
La città si affaccia sullo stretto di Messina ed il suo porto è il terminal principale del traghettamento per la Sicilia, Punta Pezzo, infatti, situata nel comune di Villa, rappresenta il punto di maggiore vicinanza fra la sponda calabrese e quella siciliana: ciò ha reso la città la località ideale per l'attraversamento dello stretto.

"... Ho girato il mondo
non ho mai trovato un panorama così stupendo,
questo è il più bel punto del mio Regno!"

(Gioacchino Murat)

La lunga strada di sabbia

Lentini (Lintini in siciliano) è un Comune i cui abitanti si chiamano Lentinesi e fa parte del libero Consorzio Comunale di Siracusa in Sicilia.
Cittadina barocca di origine greca (l'antica Leontinoi) di cui conserva ingenti resti archeologici, fu un importantissimo centro culturale e agricolo durante il dominio romano e una delle più influenti città dell'isola nel periodo bizantino e svevo.
Situata nella Piana di Catania, alle pendici dei Monti Iblei e in vicinanza del Lago di Lentini, è rinomata per la produzione dell'Arancia Rossa di Sicilia (IGP), insieme ai Comuni di Carlentini e Francofonte, nonché per il Pane di Lentini.

[...] Corro solo in una notte immensa, sui monti tra Lentini e Siracusa.
Di notte si è veramente, totalmente soli [...]

[...] Il vento caldo che mi investe è proprio quello dell’Africa: e le montagne intorno sono un solo bosco ininterrotto di piante meridionali. [...]

[...] piano piano arrivo ai piedi delle montagne, a tredici chilometri da Siracusa, sul mare in un posto che sembra l’Asmara: Priolo Gargallo.
C’è un forno aperto: chiedo.
Un giovane fornaio esce, pianta il lavoro, con uno slancio che mi lascia senza parole, comincia ad aiutarmi. [...]

[...] Il fornaretto corre a chiamare un suo amico, che ha una seicento: questo mi porta a Siracusa. [...]

La lunga strada di sabbia

Priolo Gargallo (Priolu in siciliano) è un comune cui abitanti si chiamano Piriolesi e facente parte del Libero Consorzio Comunale di Siracusa in Sicilia.
Il toponimo Priolo deriva probabilmente dal termine greco priolos, che significa “priore”; questo poiché il territorio era nei secoli precedenti alla conquista araba della Sicilia di proprietà ecclesiastica.
Gargallo è il cognome del marchese Tommaso, che fondò l'insediamento moderno nel 1800.

[...] Eccomi a girare per Siracusa.
Capito proprio alla fonte Aretusa: è sul porto: un porto ceruleo e dolce come una laguna [...]

[...] vedo un manifesto che annuncia, alle Latomie, “Il racconto d’inverno” di Shakespeare: tra gli altri vedo subito il nome di Adriana, Adriana Asti. [...]

[...] Ci abbracciamo, gridando, saliamo sull’automobile, e vaia, sul mare di Siracusa. [...]

[...] Giriamo e rigiriamo per uscire dalla città: è difficilissimo, finalmente filiamo lungo l’altra sponda della laguna, una sponda piatta, bianca, nuda, tremenda. [...]

[...] Ci confessiamo, ridendo felici, le nostre atroci debolezze di estetizzanti. [...]

[...] Capitiamo in una spiaggetta che è stata raccomandata come la migliore, e che invece è spaventosa: è la spiaggetta della povera, buona borghesia siracusana. [...]

[...] Dietro alla magra signora, altre signore, che una a una, con grande sussiego e in fondo, grande umiltà, si presentano. Sono felici di parlare con l’attrice.
Si siedono intorno sulla sabbia dantesca: e comincia la conversazione: i templi, gli anfiteatri, l’orecchio di Dionisio, tutte cose veramente «suggestionanti» come dice una quarta signora, di una generazione più anziana, e quindi incalcolabilmente più rozza.
Devo salvare Adriana.
Le ricordo che dobbiamo fare il bagno. [...]

[...] Poi lasciamo l’Arenella, con le sue famiglie d’avvocati, e corriamo in giro: nemmeno a farlo apposta sulla nostra strada scorre l’Anapo.
Figurarsi se ce lo lasciamo sfuggire.
Ci interniamo per una stradina polverosa, lungo un campo di liquerizia che odora acutamente, ed ecco, seguito da una fila di ulivi, di carrubi, di fichi d’India, l’Anapo che sciacqua via verde, caldo, con la corrente zeppa di papiri. [...]

[...] un ragazzo, che passa di lì: e, no, non esagero, ha una faccia antica, veramente, non so bene se fenicia, alessandrina, o da scriba romano-meridionale, e quelle schiene con spalle sporgenti come si vedono dipinte solo nei vasi. [...]

La lunga strada di sabbia

Siracusa (Sarausa in siciliano) Comune i cui abitanti sono detti Siracusani, capoluogo del Libero Consorzio Comunale omonimo, in Sicilia.
Posta sulla costa Sud-Orientale dell'isola, Siracusa possiede una storia millenaria: annoverata tra le più vaste metropoli dell'età classica, primeggiò per potenza e ricchezza con Atene, la quale tentò invano di assoggettarla.
Fu la patria del matematico Archimede, che si pose a capo della sua difesa durante l'assedio dei Romani nel 212 a.C. Siracusa fu per secoli la città capitale della Sicilia, fino alla conquista da parte degli Arabi, avvenuta nell'878.
Trasformatasi in epoca spagnola in una fortezza, il suo centro storico, Ortigia, assunse l'odierno aspetto barocco con la ricostruzione intrapresa a seguito del violento terremoto del 1693.
Durante la Seconda guerra mondiale, nell'anno 1943, venne firmato a sud-ovest di Siracusa, in contrada Santa Teresa Longarini, l'armistizio che sanciva la cessazione delle ostilità tra il Regno d'Italia e le forze alleate degli anglo-americani; passato alla storia come l'armistizio di Cassibile.
Caratterizzata da ingenti ricchezze storiche, architettoniche e paesaggistiche, la città di Siracusa è stata dichiarata dall'UNESCO nel 2005, congiuntamente alle Necropoli Rupestri di Pantalica, patrimonio dell'umanità.

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