Trekking italiani
Sentieri del Cai
Andrea Greci: 'Un entusiasmante sentiero in profondità'
di Redazione
Il 2020 per il Sentiero Italia CAI è stato un anno di lavoro, con gli autori delle future guide ufficiali che si sono messi in cammino per realizzare l'opera.
Andrea Greci, scelto dalla casa editrice Idea Montagna come curatore della collana delle guide, spiega: “Siamo ancora in cammino, speriamo di poter concludere le nostre ricognizioni sui territori presto. Ci sono regioni dove il lavoro sul campo è terminato come in Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Trentino-Alto Adige e Valle D'Aosta. In altre abbiamo ancora bisogno di qualche settimana, come in Sardegna”.
Greci tira le somme del lavoro svolto e delle emozioni che gli ha regalato il Sentiero: “La nostra sensazione comune è che si tratta di un percorso vario, completo ed entusiasmante”. Un lavoro che ha consentito di rilevare e risolvere anche qualche problema tecnico: “I grossi eventi atmosferici, come le alluvioni, possono causare qualche danno ai sentieri. Per questo è stato importante ripercorrere le tappe integralmente e rendersi conto dei lavori di manutenzione che occorre fare”.
“C’è molto interesse intorno al progetto. Certo, in diverse tracce del percorso, il lavoro coincide con i trekking tradizionali come l’Alta Via dei monti Liguri, la Grande traversata delle Alpi o la Grande escursione appenninica. A livello locale è ancora forte il legame con queste antiche denominazioni. Bisogna però cogliere l’opportunità di parlare sempre più del Sentiero Italia CAI, cioè di far comprendere che questi cammini ora fanno parte di qualcosa di più grande, cosa che può valorizzarli ulteriormente. In questo senso le sezioni locali del Cai possono fare molto”, puntualizza Greci.
Rimettere in cammino la propria mente.
Greci non nasconde di essersi sentito privilegiato per aver vissuto quest’avventura: «Sono stato scelto per curare le guide che riguardano il tratto che va da Bocca Trabaria (provincia di Pesaro e Urbino) a Colle di Cadibona (provincia di Savona) e per quello che da Ceresole conduce a Valdobbia.
Il lockdown è stato durissimo per me che lavoro camminando. Questo incarico mi ha dato la possibilità di rimettermi in cammino con i piedi e con la mente. Mi ha concesso momenti bellissimi, come il sorriso dietro le mascherine dei rifugisti. Il loro è un lavoro per niente facile, quest’anno è stato ancora più complicato, eppure non vedevano l’ora di accogliermi. È stato poi bello vedere a fine primavera gli alberi di faggi e le loro giovani foglie, un vero simbolo di rinascita. E poi io ho potuto ritrovare le mie montagne del cuore, quelle del Parco nazionale dell’appennino Tosco-emiliano".
Il consiglio di un grande camminatore: un appello a scegliere per i prossimi anni il Sentiero Italia CAI, come esperienza unica e rigenerante: «Potete scegliere di percorrere anche solo le tappe più vicine al vostro territorio. Vi accorgerete presto di riscoprire la vostra terra, di conoscerla in maniera diversa, più approfondita, perché il Sentiero Italia è un percorso in ‘profondità’. Se deciderete di percorrere invece un tratto più lungo o tutto il cammino, andrete davvero lontano, perché vi renderete conto della ricchezza e della varietà dal punto di vista umano, naturale e storico del nostro Paese».