#116 - 12 gennaio 2015
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 31 gennaio, quando lascerà il posto al numero 360. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Musica e Strumenti

dalla musica tradizionale armena

IL DUDUK

di Giada Gentili

IL DUDUKIL DUDUK

Il duduk è un tradizionale strumento musicale armeno. Il suo suono racconta del pianto di antiche genti e della gioia di bambini, di scontri nelle battaglie e di danze nuziali
"Sonorità propria della voce umana", "evocativo", "espressività estrema dalla dolcezza alla sofferenza", "non un gioco, piuttosto una preghiera", "il solo strumento capace di commuovere", "caldo strumento della musica world". Tutte queste qualità sono state attribuite al duduk da prominenti musicisti di tutto il mondo.

IL DUDUKIL DUDUK

IL DUDUKIL DUDUK

Ogni cultura passata o presente, ogni gruppo nazionale o tribale ha una propria musica tradizionale, influenzata da molteplici fattori: socio-economici, ambientali e altri.
La musica tradizionale armena mescola musica popolare e musica sacra cristiana.
Essa viene ben rappresentata da uno strumento tradizionale, il duduk, che è abbastanza conosciuto in Occidente grazie alle colonne sonore di molti film.
Le avvolgenti musiche del duduk si possono ascoltare nella colonna sonora di molte pellicole holliwoodiane come "Il Gladiatore", "Alexander", "Syriana" e altre. Uno dei motivi per cui il duduk viene scelto così spesso per i film di ambientazione storica è l'intenzione dei compositori di ricreare antiche atmosfere, che questo strumento ben riesce a evocare.

IL DUDUKIL DUDUK

Nel film di Mel Gibson "The Passion" (2004), il duduk viene suonato da Pedro Eustache, un musicista di origine venezuelana che racconta così la prima volta che gli capitò di ascoltare il duduk: "Il suono del duduk sembrava l'incontro di un violoncello con una voce, con un clarinetto, con molta sofferenza, un'incredibile espressività che ha decisamente fatto tremare il mio mondo".
Eustache ha anche definito il duduk uno strumento camaleontico per il fatto che viene suonato in chiesa, anche in quelle ispaniche, così come nelle arene più grandi nel mondo, a Dubai, in India, in Giappone, e si incontra perfino nel pop iraniano
Il suono profondo di questo strumento accompagna quasi tutte le celebrazioni armene, siano gioiose o tristi. È comune ritenere che il duduk rifletta tutte le intonazioni dei dialetti tradizionali armeni. Ciò richiede tecniche speciali che i maestri armeni hanno sviluppato per garantire che il suo suono sia molto simile alla voce umana.
Nel 2005 l'Unesco ha proclamato la musica per duduk un "capolavoro del patrimonio orale e intangibile dell'umanità".

IL DUDUKIL DUDUKIL DUDUK

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.