#262 - 2 maggio 2020
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Arte

Prosegue la serie delle realizzazioni artistiche riferite al Covid - 19

Distanti ma uniti

Presento l’opera collage su carta con il titolo “Distanti, ma uniti”
che fa parte del ciclo ”L’arte ai tempi di Corona virus”
adottato da curatori, gallerie e operatori culturali.

di Tania Kalimerova

Passate alcune settimane dalla chiusura totale della vita sociale, il tempo scorre lento con l’iniziale entusiasmo dei canti e suoni nei balconi e terrazzi fino alla routine quotidiana che ha subito un profondo cambiamento nella nostra vita.

Distanti ma unitiDistanti ma uniti

I ritmi frenetici che seguivamo inconsapevoli rimangono nei nostri ricordi con il caos, suoni assordanti e grida infantili. Ripensando proprio ai bambini e le loro giornate che, fino a qualche tempo fa, scorrevano velocemente insieme alle nostre, mi sembra innaturale la chiusura delle loro relazioni, sguardi, abbracci e risate. Tutto questo ci manca e ci fa capire che non dobbiamo dare niente per scontato.

Ora, trovandoci ognuno nella propria casa, ci troviamo irrimediabilmente distanti ma uniti ad affrontare insieme il problema di questo nemico invisibile.

La tecnica con cui per fortuna disponiamo, tenta di “connetterci” e considerarci parte di una comunità.

Le nostre domande sono sempre le stesse: cosa stanno facendo i nostri cari e amici, come vivono questo momento, quali sono le loro paure? Non è possibile risponderci anche perchè la tecnica con la sua freddezza e razionalità non può sostituire il piacere del contatto diretto. Speriamo che quando tutto sarà finito, saremo più saggi per capire che non c’e niente di più bello di parlarci e incontrarci senza l’aiuto dei telefonini, stringerci le mani senza avere la paura.

Distanti ma unitiDistanti ma uniti

Proprio da qui dobbiamo ripartire. Al di là della perfezione tecnica ci siamo e dobbiamo essere noi ad accorciare le distanze.
Non dobbiamo dimenticare che la vita, quella vera, comincia da noi e le nostre emozioni.
Ripartiamo uniti, consapevoli e più maturi. Questa e una sfida inedita che dobbiamo affrontare, ma possiamo superarla se ci manterremo informati, attivi e allegri. Riempiamo i social di contenuti, proposte e suggerimenti utili. Riempiamo il tempo che improvvisamente abbiamo a disposizione. Non lasciare le giornate di scorrere senza fare nulla. Possiamo seguire le notizie, davvero stringere, provare nuove attività, tenerci in forma, cantare e ridere e trovare nuovi legami.
Essere una vera comunità, distanti, ma uniti.

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