Figlio naturale di EsseGesse
Capitan Miki
L'età d'oro delle strisce
Si fa precedere da Tex Willer
si fa seguire da Blek Macigno
di Giada Gentili
Era l’estate del 1951, quando su una striscia dai colori pastello compariva per la prima volta un giovane ranger dal volto pulito e con due ciocche simmetriche di capelli neri, un cavaliere in difesa del bene: Capitan Miki. Nessun ricordo per me e, sono sicura, per quanti erano ragazzi o giovanetti nei lontani ed ormai mitici anni 60-70.
Allora andava di moda il genere western, erano un po' tutti “pazzi” per fucili, pistole, indiani, cow boys ed anche per i rangers!
Capitan Miki si presentava all'epoca come un ragazzo dell'apparente età di 16 anni, insomma poco più di un nostro coetaneo. Era fulmineo nell’ estrarre le sue due pistole, colt 45, ed a sparare contro il malvagio di turno; cercando al più di disarmarlo, senza quella "cattiveria" insomma che oggi impera anche nel più innocente "eroe" del cinema!
Sceneggiatura e disegni erano curati da Stinchetto-Guzzon-Sartoris, più noti con la sigla EsseGesse. Le edizioni portavano il glorioso marchio della Dardo. Piccoli album oblunghi con la copertina colorata e le storie in bianco e nero. Tre anni prima era stata la volta di Tex Willer, creato da Gian Luigi Bonelli ed Aurelio Galeppini, in arte Galep, edito dalla Bonelli. Tre anni dopo la fortunata pubblicazione delle avventure di Capitan Miki sarà la volta di un altro storico personaggio del fumetto Blek Macigno.
Eroi di carta, ma che catalizzano e magnetizzano ancora l’interesse di migliaia di lettori e di collezionisti. Basti pensare che agli albori dell’era della Televisione e quando Internet era solo fantascienza, queste storie a fumetto vendevano cinquecentomila copie per ogni eroe, una cifra oggi impensabile anche per protagonisti come Dylan Dog.
Ed io che ero innamorata dei fumetti fin da bambina (per questo scrivo con piacere questa rubrica e che, come ho già scritto, trovavo molte somiglianze con i film) che mio padre mi portava a casa tornando dal lavoro e che puntualmente ignorava, dovevo convincere qualcuno della famiglia per farmeli leggere e commentare (la lettura l'ho sempre associata ad una "voce": da piccola, a quella di mio padre, poi, da grande, alla mia perchè uso leggere a voce alta e talvolta m'è pure capitato di farlo in treno o in autobus suscitando curiosità o simpatia). Adesso che vado spulciando nell'archeologia dei fumetti e dei tempi che li videro famosi, trovo straordinarie correlazioni tra le epoche e le letture che si facevano (compresi, appunto, i fumetti). Per esempio nel 1951 ha debuttato il Quartetto Cetra (chi era?), poi ebbe inizio il processo ai coniugi Rosenberg, continua la guerra in Corea e poi, poi...il settimo governo De Gasperi ed entra per la prima volta una donna in un governo (quote rosa?): si tratta di Angela Maria Guidi Cingolani come sottosegretario del Ministero dell'Industria, ma alle elezioni del 1953 non viene rieletta (forse per punizione?). Ripiegò come Sindaco di Palestrina dal 1954 al 1965.
Palestrina, lo ricordiamo, è la beata patria di Giovanni Pierluigi. La produzione palestriniana, per la maggior parte sacra, fu cospicua: scrisse almeno 104 messe, superando ogni altro compositore contemporaneo; a questo numero già considerevole, si devono aggiungere più di 300 mottetti, 68 offertori, non meno di 72 inni, 35 magnificat, 11 litanie e 4 o 5 lamentazioni. Compose poi oltre 140 madrigali su testi sacri e profani. È stato il primo compositore del XVI secolo di cui siano stati pubblicati gli opera omnia: la prima volta nell'Ottocento e un'altra volta nel Novecento; nonostante ciò, una serie di composizioni a lui attribuite tratte da fonti manoscritte rimangono di dubbia autenticità, e un catalogo delle opere di Palestrina non è ancora stato completato.
Beh, avevo iniziato con Capitan Miki e mi sono persa per strada. Sarà poi vero?