#233 - 5 gennaio 2019
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascer il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch" (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti. Papa Francesco Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo. Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Piccoli Grandi Musei Italiani

Posto nel cuore del Parco Regionale dell'Aveto, il museo minerario è sito in val Graveglia, nel comune di Ne:
una valle famosa per i paesaggi, la natura, la storia, le tradizioni e...... la buona tavola!

Ne (Genova)

Museo Minerario Gambatesa

di Alessandro Gentili

Museo Minerario GambatesaMuseo Minerario Gambatesa

L’Italia è il suo suolo, la sua terra, la sua storia, i suoi millenari abitanti. L’Italia ha vissuto tutto il suo suolo, la sua terra, la sua storia. Nessun paese al mondo può vantare una così ricca varietà di fortune e sventure. L’Italia è un’enciclopedia della storia del mondo stesso. Incastrata tra il Nord e il Sud, questo lembo di terra che si affaccia sul mare e si chiude con le Alpi, non potrà mai pretendere una vera unificazione dei suoi abitanti se non attraverso confini politici e geografici. Ma solo con questi. Non è un difetto, forse neppure un pregio. E’ il suo DNA. Ciò che puoi trovare in Liguria non lo trovi in Sicilia, ma anche viceversa. E’ un compendio di tutto e il contrario di tutto. Difficile parlare di questo paese. Non potrà mai essere globalizzato e unificato agli altri Stati. Con le convenzioni e i trattati, certamente, ma resterà sempre scollato da tutto e da tutti.

Museo Minerario GambatesaMuseo Minerario Gambatesa

La storia della Miniera di Gambatesa inizia nel 1876 quando venne concesso il primo permesso di ricerca all’ingegnere francese Augusto Fages che esplorò le terre del levante ligure ed in particolar modo i diaspri della Val Graveglia alla ricerca del manganese, essenziale per l’industria siderurgica che lo impiegava per la produzioni di acciai di qualità.

Il primo atto ufficiale risale al 29 agosto 1878 quando il Ministero dell’Agricoltura e dell’Industria e Commercio dichiara la scoperta della miniera di manganese nella Val Graveglia che viene denominata”Gambatesa” e viene data in concessione al suo scopritore Augusto Fages.
Nell’arco di pochi anni Gambatesa diventa una miniera già molto sviluppata con una attività che conta 15 minatori e 25 donne che lavorano per separare il materiale sterile da quello buono; il minerale di manganese, la Braunite, in questo giacimento raggiunge tenori del 45-50%, tra i più alti al mondo.
All’aumento della produzione non segue però un potenziamento della rete stradale, il che rendeva difficoltoso il trasporto del minerale che doveva essere portato a dorso di mulo sino a valle per poi essere trasportato sino al porto di Sestri Levante e da lì inviato a destinazione e questo fatto inciderà non poco sullo sviluppo dell’attività almeno sino al 1901, anno in cui sarà realizzata la strada Conscenti-Frisolino.
Nel 1902 muore l’ing. Fages e la concessione mineraria passa agli eredi che la conservano sino al 1918 quando questa viene rilevata dalla Società Ferriere di Voltri. Nel periodo del Fascismo la miniera viene nazionalizzata. Durante il secondo conflitto mondiale l’attività estrattiva prosegue sotto il controllo dei tedeschi con la direzione del sottotenente delle SS Franz Frank.

Museo Minerario GambatesaMuseo Minerario Gambatesa

Nel periodo bellico l’attività subisce un drastico rallentamento, per lo più dovuto alla carenza di manodopera. Proprio in quel periodo e precisamente nel 1940 la concessione mineraria passa nuovamente di mano e viene rilevata dalla Società Anonima Mineraria Siderurgica “Ferromin” che tra le tante migliorie ed ammodernamenti introduce la cosiddetta perforazione ad umido che consentiva, con l’ausilio dell’acqua, l’abbattimento di quelle polveri silicee che causavano l’insorgere di malattie respiratorie, prima fra tutte la silicosi.
Dopo quasi un trentennio di gestione la miniera passa sotto il controllo dell’Italsider che cambia le metodologie di coltivazione introducendo alcune novità tra le quali la bullonatura del tetto. Dopo pochi anni di attività , nel 1971 la società inizia a considerare la chiusura per esaurimento del giacimento che si verificherà nel 1973: il costo del minerale estratto a Gambatesa risulta infatti di molto superiore a quello importato dai paesi esteri ed in particolar modo dal Sudafrica.

Museo Minerario GambatesaMuseo Minerario Gambatesa

La rinascita della miniera avviene a breve per opera della Sil.Ma. S.r.l fondata dal geom. D. Vercellotti e la concessione viene nuovamente rilasciata nel 1976. L’attività interessa anche i vicini cantieri di monte Bossea, Molinello e Cassagna ed impiega una decina di minatori con una punta massima di 16 minatori nel 1985. Alla fine degli anni ’90, l’ing. D.Vercellotti, figlio del fondatore della Sil.Ma., inaugura il percorso turistico che affiancherà l’attività estrattiva sino al 27 Maggio 2011, quando ne sarà decretata la cessazione per sopravvenuta anti economicità della stessa. Queste le notizie storiche.

Museo Minerario GambatesaMuseo Minerario Gambatesa

Il museo è la montagna stessa, con il suo mondo ipogeo, vero e proprio monumento al lavoro ed al sacrificio delle centinaia di minatori che ivi hanno faticosamente strappato al ventre di madre terra uno dei suoi frutti più preziosi: un esercito di eroi, le cui gesta sono narrate dalle gallerie, dalle pozze d’acqua, dalle armature in legno, dai vagoni e dalle pale meccaniche “congelate” nel loro ultimo giorno di lavoro. Una vera e propria fotografia del tempo che fu. Ogni metro di galleria sono giorni di lavoro, ogni goccia d’acqua sulla testa che ci rammenta le difficili condizioni di lavoro, la poca luce che rievoca l’ambiente a tratti inquietante ma soprattutto affascinante ed intimo in cui il minatore parlava alla montagna, la osservava, la leggeva. La miniera viene proposta ai visitatori nel suo stato originale, adeguato all’accesso dei visitatori ma pur mantenendo le sue caratteristiche peculiari.

Museo Minerario GambatesaMuseo Minerario Gambatesa

Il percorso prevede l’ingresso in miniera con il trenino dei minatori, costituito da vagoncini del minerale modificati per consentire il trasporto delle persone e da un percorso pedonale lungo la galleria principale: il piano di calpestio è in terra battuta lungo la rete ferroviaria e l’illuminazione è mantenuta minima ma sufficiente a consentire di muoversi in miniera in sicurezza; la temperatura all’interno è costante sui 13-15°C e l’ambiente è molto umido. In virtù di queste caratteristiche si raccomanda abbigliamento adeguato e calzature comode (a causa dell’elevata umidità e delle peculiarità dell’ambiente ipogeo potrebbero esserci piccole pozzanghere).

Questa rubrica di piccoli e grandi musei, giunta alla sua ennesima puntata, non vuole essere solo un notiziario curioso di informazioni, ma, perdonate la presunzione, l’immagine (come dicevamo all’inizio) di un paese inafferrabile, inclassificabile. Imperdonabile.

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