#112 - 24 novembre 2014
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
archeologia

Viterbo

acquarossa

percorso archeologico

Acquarossa è il nome odierno, suggerito dalla vicina sorgente di acqua ferruginosa (già conosciuta come l'Acqua rossa), attribuito dagli archeologi a un abitato etrusco, sorto nei pressi della odierna Viterbo, risalente alla metà del VII secolo a. C. e distrutto, forse da un terremoto, intorno al 550 a.C.

acquarossaacquarossa

La scoperta dell' antico insediamento, caso non unico ma ugualmente eccezionale, ha potuto fornire molte conferme alle ipotesi degli archeologi sulla vita degli Etruschi, che in precedenza era conosciuta solo attraverso le evidenze delle necropoli.

Il sito è stato scavato, tra la fine degli anni ’60 e la prima metà degli anni ’70 del secolo scorso, dall’Istituto Svedese di Studi Classici a Roma e dalle università svedesi di Göteborg, Lund, Stoccolma e Uppsala, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale. Alle campagne di scavo partecipò, ogni volta che gli impegni glielo permisero, il Re di Svezia Gustavo VI Adolfo, a sua volta fondatore, nel 1925, dell’Istituto Svedese di Studi Classici a Roma.
Il materiale rinvenuto sul pianoro di Acquarossa indica un’occupazione sparsa dell’area anche precedentemente alle presenze etrusche: in un settore dell'insediamento infatti, sono emersi resti di capanne della fase finale dell’Età del Ferro e frammenti di vasellame dello stesso periodo sono stati recuperati anche in altre aree.

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La caratteristica più importante dell’insediamento è tuttavia costituita da una serie ingente di edifici etruschi, di forma prevalentemente quadrangolare, databili dal 625 al 550 a.C., disseminati sull' intera superficie del pianoro. Tutte le abitazioni erano coperte da tetti di pesanti tegole, con decorazioni dipinte e a rilievo, i cui crolli hanno completamente polverizzato le ceramiche presenti nei sottostanti ambienti.

Nel periodo di vita Acquarossa poteva vantare numerosi abitanti ed aveva l’aspetto di una vera città pur non essendo tra le più grandi dell’Etruria meridionale.
Alle grandi campagne di scavo ricordate, fecero poi seguito indagini archeologiche meno estese, studi sui materiali e pubblicazioni delle ricerche e scoperte, musealizzate nel 1986 nel Museo Nazionale Etrusco di Viterbo, con ricostruzioni a grandezza naturale degli edifici e dei loro elementi.

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