Proposta d'autunno
Castelli Romani
Nemi e dintorni
di Alessandro Gentili
Nemi, piccolo borghetto incastonato nei Castelli Romani! Mèta turistica di romani, laziali, italiani, stranieri.
D’estate il paesello si riempie come un uovo…perché, ci chiederete? ….Innanzitutto, le fragole: quei piccoli frutti rossi di Nemi sono il vanto, tanto da essersi guadagnate una festa tutta loro. Ogni anno, fin dal 1922, la prima domenica di giugno va in scena nel borgo la Sagra delle Fragole (e delle fragoline di bosco). Il paesello si riempie di fiori, e i turisti possono assaggiare gratuitamente i frutti coltivati lungo le rive del lago di Nemi, tra rievocazioni storiche e balli folcloristici.
Cuore dell’evento, la sfilata delle “Fragolare”, le ragazze del borgo, che per l’occasione indossano l’antico costume della tradizione (gonna rossa, bustino nero, camicetta bianca e mandrucella di pizzo in testa).
Secondo la leggenda, queste fragoline di bosco nacquero dalle lacrime versate da Venere per la morte di Adone, poi trasformate in cuori rossi. Pare che queste fragole avessero dei poteri, come quello di allontanare i serpenti presenti nei boschi.
Inoltre, sin dai tempi antichi il lago di Nemi è stato oggetto di una leggenda relativa a due immense navi riccamente decorate giacenti sul fondo ed in cui si pensava si trovasse un tesoro favoloso. Tali voci venivano regolarmente avvalorate dal ritrovamento di reperti antichi di cui tutta la zona è ricca; in effetti tali voci avevano un fondamento in quanto sul fondo del lago erano adagiate veramente due navi romane fatte costruire da Caligola che le utilizzava come palazzi galleggianti. Alla morte di Caligola nel 41 d.C., come era d'uso in quei tempi, i suoi nemici fecero distruggere tutte le sue opere tra cui anche le navi di Nemi che furono fatte affondare.
Le navi furono ritrovate solo nel XV secolo e nei secoli seguenti vennero tentati vari recuperi senza esito positivo; solo nel 1932, grazie ad imponenti lavori che portarono allo svuotamento del lago mediante idrovore, le navi furono recuperate e sistemate in un museo sulla sponda nord del lago. È da notare che dopo tale intervento, il livello del lago non tornò mai più a quello originale. Le navi andarono poi distrutte in un incendio (forse doloso) nel 1944 e quelle conservate oggi nel museo sono dei modelli ricostruiti in scala 1:5 in base a disegni tecnici fatti all’epoca del recupero. Nel museo sono presenti anche pannelli illustrativi, il materiale che si salvò dall’incendio e alcuni reperti del Tempio di Diana.
Beh, questo è il cappello introduttivo. Volevo dire per gli appassionati di trekking, che c’è un ottimo percorso, lunghetto non c’è male, da poter intraprendere da queste parti.
Dunque si scende da Genzano e si arriva al lago. Si parcheggia davanti al Museo delle Navi e da lì si intraprende un girolago strepitoso. Si incontrano pescatori e bagnanti sulle sdraio nella bella stagione… Quindi, arrivati e tre/quarti, ci si inerpica su per la scoscesa con racchette e scarpe adattissime, e si arriva al paesello.
Se si parte da giù in mattinata, si arriva all’ora di pranzo. Fantastico!
Ci siamo messi a piè pari ad una trattoria dalla vista spettacolare e ci siamo rimpinzati di pastasciutta, vino rosso della casa e un liquorino pregiato. Abbiamo rimesso le scarpe e inforcato le racchette e siamo tornati giù, verso il lago. Un dopo/pranzo ideale per riattivare le funzioni organolettiche per ultrasessantenni, ma per i più giovani, la scampagnata risulta più agevole. Queste racchette del Nordic Walking sono una vera benedizione, facilitano salita e soprattutto la discesa, in specie dopo un lauto pranzo.
Il paesaggio è incantevole di questi tempi. Le rovine del Tempio di Diana, la conca vulcanica, la florida vegetazione, il silenzio, interrotto da rare macchine, gli altri camminatori, danno un quadro abbastanza idilliaco di questa proposta.
Noi eravamo quattro quasi vegliardi ma abbiamo fatto il tutto dalle dieci di mattina alle quattro di pomeriggio.
Nemi mantiene la fama che si è acquisita. Il borghetto vale tutta la pena di andarci, ma la passeggiata che abbiamo fatto e vi stiamo proponendo, è un valore aggiunto.