Tempi...Moderni?
Confini
di Giuseppe Sanchioni
Questo nostro mondo è sempre più in confusione anche se, almeno quest’anno, l’aumento dello scompiglio entropico non sembra sia imputabile al riscaldamento globale del pianeta vista la neve invernale, le piogge primaverili e le temperature estive non altissime.
Avete presente l’Area Schengen, cioè quell’accordo fra gli oltre 20 paesi dell’Unione Europea tra loro e con alcuni Stati non membri, cioè esterni all’Unione, che permette di attraversare le frontiere interne senza controlli sui documenti e di girare tutta la zona visto che siete nati in Europa e anche se l’unico documento valido che avete mai avuto è la tessera dell’ATAC e forse, ma solo per alcuni più fortunati, l’abbonamento alla Roma?
Ebbene qualcuno dice che con le recenti iniziative sull’accoglienza migranti si rischierebbe di distruggere quest’accordo, riportandoci indietro di anni, cioè a quando si facevano interminabili file alle dogane tutti col documento in mano per la verifica.
In realtà per quanto ci riguarda la distruzione è già in fase avanzata e anzi attualmente sembra più facile passare la frontiera con la tessera digitale dell’ATAC. Anche se poi farsela accettare sui mezzi pubblici stranieri potrebbe richiedere altre qualità personali. Infatti l’accordo già non vale più per chi, volendo essere digitale a tutti i costi ed essere sempre al passo con la tecnologia, ha avuto la ventura (o sventura?) di richiedere la carta d’identità elettronica, quella col chip che costa qualche decina di euri di spesa e svariati giorni di attesa per l’emissione.
Qualche anonimo, che sicuramente rimarrà tale nella migliore tradizione patria, ha emesso alcune centinaia di migliaia di carte d’identità digitali con il chip in qualche modo difettoso che potrebbe non far riconoscere come valida la carta stessa tramite le apparecchiature in frontiera.
Il che equivale a dire che l’extracomunitario che è riuscito a entrare in Europa può liberamente circolare mentre noi non possiamo più uscire.
Che dire? Complimenti per la trasmissione!
Fortunatamente quando ho rinnovato la carta d’identità ho visto oltre le frontiere: infatti ho scelto di essere analogico e ho tirchiamente optato per il formato cartaceo. Perché come si dice da noi, carta canta e villan dorme. Ma soprattutto carta.