#111 - 17 novembre 2014
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterŕ in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerŕ il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore č giŕ  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore č la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererŕ  l'amore per il potere, sia avrŕ  la pace (J. Hendrix)
Cinema

"My Old Lady"

Un'aspra passeggiata a Parigi con Maggie Smith

di Giada Gentili

Leggendo la trama di “My Old Lady” si potrebbe arrivare all’immediata conclusione che si tratti della copia di “Duplex- Un appartamento per tre”, la commedia del 2003 di Danny DeVito con Ben Stiller. Il primo film di Rachel Horovitz non è una commedia (o almeno non del tutto) e l’anziana signora con cui Mathias, il protagonista, deve dividere la sua casa lasciatagli in eredità dal padre, ha con lui dei legami che poco c’entrano con questioni economiche. L’epicentro dell'opera è un pessimo rapporto genitore-figlio e Mathias (interpretato da Kevin Kline) è il classico esempio di uomo fallito, non un anti eroe o l’antagonista della storia, ma un uomo contestualizzato in questo momento storico che ha tentato di arrivare, raggiungere ma i cui drammi personali ne hanno distrutto l’autostima.

Forte lo stampo teatrale dell’opera: “My Old Lady” è stato uno spettacolo di grande successo a New York, i lunghi monologhi nel film, l’incedere quasi didascalico e spesso esplicitato delle coscienze dei personaggi ne sono gli strascichi più evidenti. Com’è accaduto per “Midnight in Paris” di Woody Allen o “Il fantastico mondo di Amèlie” o qualsiasi altro film sia stato girato nella capitale francese, quando si decide di ambientare un film a Parigi, l’opera in qualche modo si “francesizza”. La malinconia e quella tipica nostalgia che si respira tra le rues, trasuda anche sul grande schermo, ed è successo anche in “My Old Lady”, le cui immagini a bordo Senna, la fotografia grigiastra, i movimenti lenti della camera, conferiscono al film un’aurea da rimembranza.

“My Old Lady” è un film drammatico, ma anche una commedia amara, e il peso specifico dell'intera storia grava tutto sulle spalle, vecchie ma forti, di Maggie Smith, il cui personaggio possiede una carica emotiva e non sempre necessariamente positiva, affascinante. Kristin Scott Thomas pensa a bilanciare con la sua signorilità quella sorta di ricercata volgarità americana del personaggio di Klaine; il quadro che emerge arrivati ai titoli di coda è tutt’altro che da famiglia del Mulino Bianco ma è tanto credibile quanto riuscito. Il film è un buon primo atto per il regista e sarà per gli spettatori una piacevole e aspra passeggiata a Parigi.

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit č realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessitŕ di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietŕ tra singoli e le comunitŕ, a tutte le attualitŕ... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicitŕ e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertŕ di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.