"una cosa bella è una gioia per sempre" John Keats
Sant’Antioco – Carbonia (Iglesias)
Museo del bisso
di Alessandro Gentili
Nell'enciclopedia ho trovato alla voce bisso : filamento sericeo prodotto da un mollusco marino, la Pinna nobilis, conosciuto da tempi antichissimi con cui si tessevano pregiatissime vesti e manti regali.
In Sardegna fino ai primi decenni del secolo scorso piccole produzioni di bisso si avevano ancora ad Alghero, La Maddalena, Cagliari, Cabras, Bosa e Sant'Antioco.
Ci fu anche chi, preso dall'entusiasmo per le particolari proprietà del tessuto marino, volle sperimentarne una produzione industriale. Giuseppe Basso Arnoux inviò dalla Sardegna decine di Kg di fibra alle filande del nord-Italia. Il risultato fu però fallimentare : le macchine non solo non riuscivano a filare quei fili ma ne venivano danneggiate.
L'isola di S. Antioco è l'ultimo luogo della Sardegna e del Mediterraneo che ci trasmette ancora questo dono marino. Essa ha mantenuto - col favore di fondali bassi e incontaminati e di una importante tradizione tessile - una produzione di rilievo fino a portare ai nostri giorni con tenacia, passione e sacrificio, delle realizzazioni che hanno perduto e superato la loro precedente funzionalità per connotarsi come dei veri e propri lavori artistici (arazzi anziché guanti o cuffie) marcando così l'unicità e la preziosità di un prodotto sempre più raro.
Chiara Vigo, che si definisce orgogliosamente "Maestro di Bisso", è una degli ultimi esponenti che ancora portano avanti l'antica arte del Bisso: pregiatissima seta di mare derivante dalla lavorazione della lanuggine secreta da un particolare mitile detto "Pinna Nobilis" e diffuso nel Mediterraneo.
Il Museo vivente come Laboratorio ha lo scopo di trasmettere informazioni vive di una Lavorazione Millenaria che ancora oggi è fruibile all’ospite in visita come Patrimonio delle Genti Mediterranee.
Nasce nel 2005 la necessità di utilizzare una Maestria capace di illustrare dal vivo un’Arte Unica come quella della Tessitura del Bisso, che accompagni l’ospite in un viaggio vivo, che si Perde nella notte del Tempo delle Donne del Mediterraneo, che offra la possibilità di riscoprire un patrimonio Gestuale di tessitura, capace di raccontare e suscitare in diretta Emozioni che trasferite attraverso il racconto di chi ha visitato il Museo, produce e anima un indotto Turistico di eccellente portata, capace di aumentare il flusso Turistico Indispensabile alla creazione di attività collaterali di interesse economico generali, che servano ai giovani per utilizzare al meglio le risorse umane come forma nuova di lavoro e benessere pur mantenendo intatti gli equilibri storici e Ambientali di una città culturale come Sant’Antioco.
Oggi a distanza di 4 anni di attività si è raggiunto un ottimo livello di pubblicità televisiva dell’Arte del Bisso che ha portato la Città nel Mondo, e che ha favorito il ritorno dei turisti nel paese, ma ha anche fatto sì che nuove persone avessero la curiosità di visitarlo per la prima volta