Albavilla - Elba
Museo del buco del piombo
di Alessandro Gentili
Il Buco del Piombo è un vero e proprio museo naturale all'aperto, che presenta molteplici motivi di interesse. Dal punto di vista geologico il Buco del Piombo è scavato quasi totalmente nel calcare detto Maiolica, formazione sedimentaria di origine marina depositatasi sul fondo di un antico oceano durante l'ultimo periodo dell'era Mesozoica, il Cretaceo. Si tratta di una roccia calcarea bianca compatta e ben stratificata, che presenta inclusioni di selce, una roccia silicea.
La denominazione della grotta può essere ricondotta probabilmente alla caratteristica patina di alterazione di colore grigiastro che si forma sugli affioramenti di Maiolica.
L'origine di questa cavità è legata a fenomeni di tipo carsico, determinati dall'azione "corrosiva" delle acque piovane - rese aggressive dalla presenza di anidride carbonica disciolta - sulle rocce calcaree facilmente fratturabili ed erodibili che costituiscono l'ossatura geologica del Triangolo Lariano.
Questa incessante opera ha portato, nel corso di milioni di anni, alla formazione di un intrico di gallerie che si snodano sotto il pianoro dell'Alpe del Viceré. L'insieme di tali gallerie costituisce appunto il complesso carsico "Alpe del Viceré", di cui il Buco del Piombo è solo una parte.
L'ingresso è imponente e scenografico: misura 45 m di altezza per 38 di larghezza, ed è occupato per buona parte da una coltre di detriti residui di un antico riempimento e dei rimaneggiamenti antropici iniziati già in epoche storiche. Anche l'interno della grotta è un ambiente molto particolare; le acque che scolano sulle pareti e sulla volta contengono in soluzione sali minerali calcarei che si depositano dando origine a stalattiti, stalagmiti e complicate concrezioni levigate.
Acque scorrono anche nella caverna, o ristagnano in piccole raccolte, dal livello estremamente variabile, espressione del complesso sistema drenante carsico.
La grotta è colonizzata da una microfauna molto peculiare, costituita da forme tipicamente cavernicole, cioè strettamente adattate a questo ambiente, tra cui Planarie, piccoli Crostacei, Miriapodi, e, tra gli Insetti, alcuni Collemboli e Coleotteri Carabidi.
Uno dei motivi di notorietà del Buco del Piombo è legato al ritrovamento del cosiddetto "Banco degli orsi", un notevole accumulo di ossa dell'Ursus spelaeus, Mammifero plantigrado che si estinse attorno a 18.000 - 20.000 anni fa durante l'ultima avanzata glaciale.
Ma anche l'uomo, nei secoli, ha lasciato le sue tracce in questa grotta.
Durante il Paleolitico Medio e Superiore, gruppi di cacciatori nomadi frequentarono seppur saltuariamente il Buco del Piombo: ne sono testimonianza numerosi manufatti litici (prevalentemente schegge in selce) ritrovati all'interno. Nel vestibolo, a più riprese, sono stati inoltre rinvenuti frammenti ceramici ed altri materiali di epoca romana (sec. IV-VI d.C.) e medioevale, quando la grotta fu fortificata con la costruzione di un ampio fabbricato che ne sbarrava l'ingresso. La struttura era protetta da quattro ordini di mura ed era costituita da diversi piani sovrapposti, come testimoniano gli incavi allineati lungo le pareti che alloggiavano le travature sostenenti i pavimenti ed i soffitti. Infatti il Buco del Piombo fu più volte utilizzato come rifugio per gli abitanti di Erba durante le ripetute vicende belliche che travagliarono la zona nel Medioevo, oppure come ricovero provvisorio per sfuggire a pestilenze.