"una cosa bella è una gioia per sempre" John Keats
Museo di Etnomedicina - Genova
di Alessandro Gentili
Il museo di Etnomedicina "A. Scarpa", nasce nel Dipartimento di Scienze Antropologiche dell'Università di Genova e compendia i viaggi e 55 anni di attività di questo medico, curioso di apprendere come si curano i popoli dei cinque continenti seguendo le proprie medicine tradizionali.
La collezione è stata ordinata secondo un criterio diacronico, a partire dai sistemi medici più antichi per giungere all'attualità delle tradizioni popolari, rispettando nel contempo la cronologia degli itinerari compiuti dallo Scarpa dal 1938 al 1992.
Alcune vetrine sono tematiche e trattano nei dettagli argomenti specifici che, in taluni casi, sono assurti a discipline autonome. L'esposizione degli oltre 1500 oggetti è spesso completata da ampie didascalie, riferimenti bibliografici e rinvii a ricerche effettuate, il tutto nel tentativo di edificare una mostra didattica. Se il visitatore non edotto può avvalersi di utili spunti per farsi un'idea di cosa sia l'etnomedicina, il cultore della materia troverà numerose tracce e suggerimenti per affrontare e sviluppare nuovi temi di ricerca. Oggetti, strumenti, farmaci, fotografie (con riferimenti a circostanze di tempo e di luogo) documentano, dal punto d'osservazione di A. Scarpa, le strategie sanitarie o singole pratiche profilattiche e curative, adottate da numerosi e differenti gruppi etnici. Ne risulta una testimonianza preziosa di un sapere medico in via d'estinzione, di un itinerario nell'universo storico dell'uomo sub specie medicinae.
Pertanto il primo obiettivo vuole essere quello di raccolta e d'archiviazione. Nel contempo si sottolinea l'attualità di talune soluzioni terapeutiche, richiamando l'attenzione degli specialisti su "princìpi attivi", o su semplici ma efficaci procedimenti che, per quanto "strani" possano apparire, risultano meritevoli di attenzione, non fosse altro per il fatto che emergono da osservazioni secolari di sperimentazioni.
Con questo Museo, unico nel suo genere al mondo, A. Scarpa ha colmato una lacuna nella conoscenza e nello sviluppo dell'Etnomedicina, nella convinzione di indurre una migliore conoscenza e riconoscenza dell'apporto offerto dalle "pratiche tradizionali" al progresso di tutte quelle scienze che operano nel tentativo di alleviare le sofferenze umane.