#197 - 8 luglio 2017
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte di martedi 31 dicembre quando lascerà il posto al n° 359 - mercoledi 1° dicembre 2025 - CORDIALI AUGURI DI BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Piccoli Grandi Musei Italiani

"una cosa bella è una gioia per sempre" John Keats

Stazione centrale - Milano

La sala reale

di Alessandro Gentili

La sala reale

Come ogni stazione, anche quella di Milano fu progettata per accogliere al suo interno migliaia di viaggiatori, tuttavia, per una famiglia in particolare, fu previsto un trattamento speciale. Si trattava dei Savoia, che vi potevano accedere da un’entrata riservata sul lato sud-est della stazione, in Piazza Luigi di Savoia.

La sala realeLa sala reale

Progettata nel 1931 dall’architetto Ulisse Stacchini, questa zona riservata è stata mantenuta fino a oggi e porta il nome di Padiglione Reale. realizzata su due piani, quest’area comprende la Sala Reale e la Sala delle Armi, in cui fanno mostra di sé preziosi bassorilievi che rappresentano scene e dinamiche belliche.
Come detto, la Sala Reale nacque proprio per ospitare la famiglia reale in un ambiente consono alla sua maestà, mentre si trovava in attesa della partenza del proprio convoglio al Binario 21. Re e regina avevano anche la possibilità di attendere il treno reale separatamente l’uno dall’altra, ciascuno in compagnia del proprio personale: al treno potevano accedere direttamente, dopo aver varcato le porte vetrate della Sala.
Ma non finisce qui: tutto l’arredo era curato nei minimi dettagli: il pavimento fu predisposto di legno intarsiato e accompagnava i reali lungo un corridoio ricco di decorazioni, marmi, mosaici e mobili d’arredo di grande valore.

La sala reale

Oggi la Sala è ancora presente in Stazione Centrale: un’atmosfera che riflette la maestosità del passato, un ambiente quasi surreale, per via del contrasto con il convulso traffico di passeggeri che affollano quotidianamente la stazione di Milano Centrale.
Sono infatti ancora presenti decori di gran lusso originali in stile impero degli anni Trenta: possiamo vedere grandi lampadari, fontane in marmo rosso, parquet intarsiati, poltrone dagli alti schienali (in voga in quegli anni).

La sala reale

Un’ulteriore curiosità la nasconde il già citato pavimento intarsiato: tra i tanti motivi decorativi, è presente anche la svastica, probabilmente inserita in previsione dell’accoglienza di Adolf Hitler, che tuttavia non attraversò mai questo Salone.
E ancora, come non parlare del bagno: espediente degno di un castello, dietro lo specchio si cela un passaggio segreto, che altro non era che una via di fuga in caso di estrema emergenza!
La Sala Reale è situata al piano binari e vi si si accede direttamente dal Binario 21. Un po’ di misure: l’ampiezza è di 416 metri quadrati e la sua capienza è di 245 persone in piedi (un centinaio sedute).

La sala reale

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.