Mamoiada - (Nuoro)
Maschere mediterranee
Una rubrica che ci accompagna fin dall'inizio
per promuovere e valorizzare i piccoli musei
e per festeggiare la prima giornata nazionale dedicata (18 giugno 2017)
promossa dall'Associazione presieduta da Giancarlo Dall'Ara
di Alessandro Gentili
L’esperienza del Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada costituisce un caso di indubbio interesse all’interno dei progetti di sviluppo del territorio aventi come tema dominante il turismo culturale, soprattutto se si considera che prima dell’istituzione del museo il paese aveva una modesta, se non nulla, vocazione turistica.
I risultati hanno messo in luce la positività di questa esperienza, che è confortata dai numeri (il Museo delle Maschere nel 2015 ha registrato ben 18mila visitatori), dai buoni giudizi espressi dagli utenti e dalla positiva percezione degli operatori locali.
Da quindici anni a questa parte a Mamoiada (piccolo paese della Barbagia di 2.600 abitanti) sono sorti quattro Bed & Breakfast; una locanda, un ristorante e una trattoria; nove cantine di viticoltori che imbottigliano il vino cannonau; un laboratorio di artigianato artistico; una società di servizi turistici; un forno che produce il pane carasau. Altre ricadute territoriali emergono solo attraverso una lettura più attenta e sono di difficile misurazione. Fra queste, un posto preminente spetta al cambiamento di immagine del territorio, sia verso l’esterno che verso l’interno.
Il Museo delle Maschere Mediterranee nasce con l’intento di costituire un luogo di contatto tra l’universo culturale di un piccolo paese della Sardegna interna, Mamoiada, nota in tutto il mondo per le sue maschere tradizionali – i Mamuthones e gli Issohadores – e le regioni mediterranee che, attraverso le rappresentazioni e le maschere del Carnevale, svelano una comunione di storia e di cultura.
A partire dalle maschere dei Mamuthones e degli Issohadores di Mamoiada, il museo offre un’esposizione comparata di reperti provenienti dai diversi Paesi del Mediterraneo evidenziandone le affinità e le vicinanze piuttosto che le difformità e le distanze.
Tutte le maschere portano campanacci che svolgono una funzione apotropaica, cioè con il baccano che provocavano scacciavano gli spiriti maligni che influivano negativamente sull’annata agraria.
La visita al museo inizia con una multivisione che, con una sequenza di immagini, testi e suoni accompagnati da un particolare commento musicale, introduce il visitatore al Carnevale e alla gente di Mamoiada.
Si passa quindi in un secondo ambiente, che presenta una serie di maschere del Carnevale Barbaricino (le maschere dei carnevali di Mamoiada, Ottana e Orotelli).
Nella terza sala sono esposte le maschere dell’area del Mediterraneo divise in aree: l’area dell’arco alpino, dei Balcani e della penisola iberica e della Grecia.