#195 - 10 giugno 2017
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 OTTOBRE quando lascerà  il posto al n. 369. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuerà a massacrare gli animali non conoscerà  ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si è capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
Piccoli Grandi Musei Italiani

"una cosa bella è una gioia per sempre" John Keats

Centro storico di Napoli

Teatro di Neapolis

di Alessandro Gentili

Il teatro romano di Neapolis era scoperto, differentemente dal classico Odeion, e quel che ne rimane è la traccia di ristrutturazioni e rifacimenti avvenuti durante l'età flavia (I secolo) e nel II secolo.
Nessuna testimonianza della struttura originaria che avrebbe addirittura accolto delle performances retoriche di Nerone.

Teatro di NeapolisTeatro di Neapolis

Con la caduta dell'Impero romano gli spettacoli teatrali perdono d'interesse e il teatro viene abbandonato pare anche a causa di un'alluvione successiva.
Durante il medioevo la situazione non cambia, anzi il teatro cambia destinazione d'uso e viene riutilizzato come piccola necropoli prima (700 d.C. circa) e come discarica poi.
Tra il 1400 e il 1600 il vecchio teatro viene letteralmente inglobato da edifici costruiti proprio intorno e definitivamente ostacolato dall'apertura proprio di vico Cinque Santi, da cui oggi vi si può accedere.
Il vascio (abitazione, solitamente di una sola stanza, costruita a livello della strada) del signor Vittorio è solo una delle centinaia di particolarità che si possono trovare nel Centro Storico di Napoli.

Teatro di NeapolisTeatro di Neapolis

Patrimonio archeologico, il vascio del signor Vittorio si presenta come una normale abitazione antica: macchina per cucire, cucina, quadri alle pareti, qualche mobiletto e un letto.
Quest'ultimo ha reso la stanza interessante dal punto di vista culturale. O meglio, ciò che il letto cela. Al letto è legata una corda. E la corda, una volta tirata, sposta il letto che rivela una botola. La griglia metallica separa il vascio da una scalinata sotterranea: discendendo è possibile giungere ai resti di un antico teatro romano.
Per il signor Vittorio, vecchio proprietario del vascio, non era possibile accedervi direttamente, data la presenza di un blocco di terreno a sbarrargli il passo. Ma egli si accontentava di discendere le scale per tenere al fresco del tufo le sue scorte di vino.

Teatro di NeapolisTeatro di Neapolis

Prima del signor Vittorio questa zona sotterranea veniva usata dai civili per scappare dai bombardamenti della Grande Guerra, poiché già agli inizi del '900 c'erano queste costruzioni insolite.
Per precisione, già dal 1600, Il teatro è rimasto visibile sino alla fine del 1500 dopodiché, durante la dominazione spagnola del 1600, fu istituita una legge che permetteva l'edificazione in qualsiasi punto della città. Il motivo fu semplice: troppi abitanti. Napoli contava all'epoca 250.000 cittadini, e troneggiava tra le città più popolose d'Europa (era seconda soltanto a Parigi).

Durante il 1800 molte di queste abitazioni furono abbandonate, e i loro cunicoli furono dimenticati per lunghi anni. Solo nell'ultimo periodo si è deciso di monitorare questi luoghi. E la casa del signor Vittorio è solo una delle innumerevoli abitazioni a celare segreti di tale portata.

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