#182 - 4 febbraio 2017
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Fumetto

Alfonso

di Giada Gentili

Ideato da Romano Garofalo e disegnato da Marzio Lucchesi nel 1979. È un cucciolo yeti alla prese con i problemi del mondo civile (bleahhh....).
Piccolo yeti, sì, anche se il suo aspetto si discosta molto dalle classiche rappresentazioni dell'abominevole uomo delle nevi. È fatto più o meno a forma di pera: non ha collo, la testa è praticamente attaccata al corpo; ha lunghi piedi e un nasone "a trombetta" (così lo definisce nelle strisce la sua compagna di classe Elisabetta).

AlfonsoAlfonso

Non è noto come sia arrivato nella civiltà: la prima vignetta del libro "Il grande Alfonso" lo rappresenta mentre viene buttato giù a calci da un bus in quanto sprovvisto di biglietto.
Inizialmente il suo modo di fare è piuttosto rozzo, anche se non aggressivo; in seguito, grazie all'aiuto di un'anziana donna che lo "adotta", impara a comportarsi bene e a "sopravvivere" nel mondo degli uomini. Nelle strisce successive, Alfonso è generalmente buono e gentile verso tutti: è molto ingenuo, e a volte gli altri personaggi lo giudicano stupido (impressione dovuta anche al suo modo di parlare, visto che sembra non saper pronunciare certe parole: ad esempio parla in terza persona singolare, riferendosi a se stesso come Fonso (per citare alcuni esempi del suo modo di parlare ricordiamo "martello ha fatto male a Fonso" e se sua nonna adottiva gli dice che è colpa sua e non del martello allora lui risponde: "Nonna dice che Fonso ha fatto male a Fonso? Ma no nonna, ti sbagli Fonso vuole bene a Fonso, è stato martello". Chiama "lecca" il lecca lecca; tuttavia, in molte occasioni, la sua disarmante semplicità lo rende più saggio dei molti umani che lo circondano, sia compagni di scuola che adulti. Il tratto più importante del suo carattere è proprio l'innocenza: e proprio per questo ne scrivo.

Alfonso

Ormai a trovare questa parola e questa peculiarità si farebbe fatica perfino a cercarla nei dizionari o vocabolari (chi li apre più?). Ingenuità, innocenza, bontà, gentilezza dentro uno...yeti?
Beh, ragazzi, questa sì che è bella, vero? Volgarità a non finire la trovi dappertutto: dove e come scampare? In queste nicchie passate di moda, in nascosti cenacoli (come carbonari) dove si può contrastare le orride cavallette apocalittiche di oggi che azzerano tutto e tutti (compresa la tradizionale famiglia, ormai desueta). Provate a parlare "contro" certi argomenti sopra cui oggi cavalcano tutti.
Viva allora Alfonso, i vecchi cartoni della Disney, la vecchia tivvù in b/n, i romanzi d'appendice, le comiche di Laurel & Hardy.
Quello che oggi il mondo ci propina è, per citare San Paolo, spazzatura. Coraggio....

AlfonsoAlfonso

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