Tempi...Moderni?
Coccodrilli
di Giuseppe Sanchioni
È inutile: non impariamo mai nulla, anzi più sventure ci accadono e meno impariamo. Anche se queste sventure in realtà non hanno nulla di eccezionale.
Ad esempio possiamo accettare, ma non per questo considerare una scusante, che a Roma, dove nevica in media ogni venti anni, quando succede non si trovano le catene per le ruote perché chissà dove sono andate a finire in cantina e quando anche le troviamo sono tutte arrugginite che ormai viene il tetano solo per portarle fino alla macchina prima di montarle. Ma ci sono paesi dove nevica, anni più e anni meno, tutti gli inverni ed ogni volta si ripresentano gli stessi problemi. Ghiacciano i tubi e non c’è acqua, la neve strappa i cavi e non c’è luce, le strade sono gelate perché nessuno a sparso il sale e perché il sale viene sparso dopo che il ghiaccio si è già formato. E poi, dove sono stati messi gli spazzaneve? Dove sono le chiavi? Perché non hanno il pieno? Come se fossimo un paese tropicale in cui la neve è un evento soprannaturale.
Ma non c’è solo la neve a darci lezioni. Perché poi cominciano le lamentele per il gelo che ha bruciato tutte le verdure e per il raccolto che è compromesso. Ma tutti gli inverni, anni più ed anni meno, gela e quindi o si piantano delle coltivazioni che resistono oppure si usano delle serre. Non è necessario essere periti agrari o aver visto tutte le trasmissioni di Luca Sardella per capire queste cose: basta aver bruciato una notte sul balcone una stella di Natale avuta in regalo per saperlo. Le soluzioni già esistono non vanno inventate di sana pianta. Come si dice in questi casi, non bisogna inventare l’acqua calda, anche se forse a qualcuno servirebbe.
Poi quando cominciano le piogge perché la neve è finita ecco che c’è invece il problema dell’acqua. Ma se si è costruito nell’alveo di un fiume, oppure sopra una marrana, se si è fatto un campeggio attorno ad un torrente, poi non ci si può meravigliare che l’acqua travolga tutto. Se quell’acqua ha impiegato centinaia di anni per scavarsi il proprio percorso un motivo ci sarà , anche se al momento può sfuggire.
Dopo ogni fatto di cronaca nera, ad ogni telegiornale ci sono le solite interviste dei negozianti che si lamentano delle rapine. Ma allora non tenete soldi in contanti in cassa, accettate il bancomat oppure le carte di credito, così avrete i vostri soldi sicuri e direttamente sul conto. E invece no perché questo significa che poi bisogna fare lo scontrino altrimenti non si possono giustificare gli importi e questo significa pagare le tasse, una sorta di piaga d’Egitto.
Insomma, ad ogni sventura i problemi sono sempre gli stessi ma anche le soluzioni sono sempre le stesse perché sono state tutte inventate.
Sarebbe più serio imparare ed evitare le lacrime di coccodrillo, anche perché con questo freddo si gelerebbero all’istante bruciandoci gli occhi e poi in primavera si scioglierebbero inondandoci di acqua.
Ma è ora del telegiornale, vediamo quali altre solite sventure sono successe…