"una cosa bella è una gioia per sempre" John Keats
Campo Ligure ( Genova )
Museo della filigrana
di Alessandro Gentili
A Campo Ligure, splendido borgo dell’entroterra genovese, con la stessa maestria di un tempo, gli artigiani con "bruscelle" (le pinze) e cannello per saldare i fili d'argento reinventano e creano i loro ricami: i gioielli in filigrana, leggeri e finissimi lavori che imitano l'arabesco, composti con sottilissimi fili d'oro o d'argento.
Le lavorazioni in filigrana in Italia hanno origini antichissime e sono già presenti nell'oreficeria etrusca e romana.
Le civiltà barbariche e il gusto bizantino producono nuovi capolavori e, intorno al 1200, con il ritorno dei crociati, la filigrana approda a Genova e lì rimane.
Ormai da tempo, infatti, in Italia, solo gli artigiani di Campo Ligure possono degnamente qualificarsi come gli unici eredi e custodi di quest’arte, da quando, nel lontano 1884, il maestro Antonio Oliveri aprì in proprio una bottega per la lavorazione della filigrana nella natia Campo Ligure. Il suo esempio fu seguito da altri artigiani e ben presto fiorirono moltissimi laboratori.
Negli anni '60 la filigrana era la prima attività della cittadina nelle numerose botteghe a conduzione familiare, poi il numero si è ridotto, ma, nonostante il passare del tempo e lo sviluppo industriale, gli artigiani di Campo Ligure sono rimasti i principali depositari di quest’arte.
Nulla o quasi è mutato nei laboratori del borgo: questi lavoranti legano l'abilità racchiusa nelle loro mani alla maestria di una tecnica orafa che si distingue per tradizione e innovazione.
Il Museo dedicato a questa antica lavorazione orafa è situato nel centro storico del borgo ed espone circa duecento pezzi provenienti da quattro continenti.
Ogni oggetto racchiude molto più di una preziosa decorazione: all'interno di ogni pezzo vivono le tradizioni, i costumi, la religione, l'economia di ciascun Paese. Paesi differenti, differenti simbolismi che si realizzano con forme, colori, ricami nella filigrana così come in ogni altra espressione artistica.
Tra i manufatti italiani in esposizione anche una straordinaria voliera, l’oggetto più grande del museo.
Da non perdere le sezioni dedicate all’artigianato locale e ai macchinari che spiegano le tecniche di lavorazione.
Il Museo nasce nel 1984 per iniziativa della pubblica amministrazione e l’importante contributo del Commendatore Pietro Carlo Bosio, a cui è oggi intitolato il Museo, artigiano filigranista ma soprattutto appassionato collezionista. Bosio ha girato il mondo per oltre quarant'anni alla ricerca di nuovi esclusivi oggetti in filigrana, arricchendo nel tempo una collezione diventata ora unica nel suo genere.