#170 - 22 ottobre 2016
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterą  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerą  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puņ durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pił importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma pił potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltą  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensģ nella capacitą  di assistere, accogliere, curare i pił deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltą  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositą, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Pagine Preziose

Meditazioni sul mare piĆ¹ antico della storia

Primo Mediterraneo

Sebastiano Tusa - Edizioni Storia e Studi Sociali

Lā€™archeologo Sebastiano Tusa per spiegare il filo conduttore del suo recente saggio Primo Mediterraneo, Meditazioni sul mare piĆ¹ antico della storia nella nota introduttiva ha citato Fernand Braudel, uno dei massimi storici del XX secolo, che quando tanti anni fa si ĆØ chiesto ā€œChe cosā€™ĆØ il Mediterraneo?ā€ ha dato questa risposta: ā€œMille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltĆ , ma una serie di civiltĆ  accatastate le une sulle altreā€.

Questo saggio propone una serie di riflessioni sugli elementi di fondo che hanno caratterizzato la lunga vicenda mediterranea, dalla preistoria al medioevo. Il mare piĆ¹ antico viene esaminato quale luogo di confluenza e di diffusione di merci, saperi e culture nell'ambito dei vari sistemi mercantili che resero ricchi i minoici, i micenei, i fenici, i greci ed i romani. Ma viene investigato anche quale formidabile serbatoio di biomasse che hanno reso possibile la vita e lo sviluppo di numerose comunitĆ  costiere. Gli strumenti e i modi con i quali il Mediterraneo ĆØ stato frequentato e utilizzato vengono analizzati in senso diacronico, al fine di poterne definire l'evoluzione, le contaminazioni, i retaggi e le tradizioni. Un'attenzione particolare ĆØ dedicata perciĆ² ai miti e ai riti connessi con il grande mare, elaborati dai popoli per comprendere ciĆ² che risultava incomprensibile, ma anche per "difendersi" dai pericoli dell'andar per mare. Motivi di riflessione sono infine le complessitĆ  e le pluralitĆ  etniche di questo mare, che lungo i propri orizzonti ha consentito la formazione di un grande mosaico culturale.

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