#163 - 25 luglio 2016
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Fumetto

Scenari da bomba atomica

Cronache del dopobomba

Lo scenario è quello del fallout nucleare,

il mondo è abitato da mutanti che lottano spietatamente

per la semplice sopravvivenza

di Giada Gentili

Cronache del dopobombaCronache del dopobomba

...è un fumetto del 1973 realizzato da Bonvi. Il titolo è un omaggio al romanzo fantascientifico/apocalittico di Philip Dick. Si tratta di un'opera diversa dalle precedenti dell'autore, caratterizzata da un segno più espressionistico e inquietante.
La visione del mondo dopo la catastrofe non lascia spazio a falsi ottimismi e l'umanità è rappresentata in tutta la sua abiezione. A causa dei temi crudi e delle situazioni rappresentate (che oscillano tra la drammaticità di un mondo post olocausto atomico e l'assurdità delle situazioni descritte; uomini che si uccidono per una scatoletta vuota o perché di fedi politiche differenti), l'opera non fu apprezzata in Italia. I protagonisti delle strisce sono i sopravvissuti ad una non precisata guerra nucleare. Sono pochi e vagano senza meta tra le rovine delle antiche città. In massima parte si tratta di mutanti e esseri deformi, le poche persone non coinvolte dalle mutazioni vengono spesso additate come mostri e perseguite.

Cronache del dopobombaCronache del dopobomba

L'umanità è giunta al suo più basso grado di primordialità, e vediamo efferatezze incredibili consumate per i motivi più futili o per la necessità di sopravvivere. Accanto a queste vediamo come i sopravvissuti cerchino di tornare alla banalità dell'esistenza pre-bomba, con i mutanti incollati davanti a delle pseudo-tv o i mutanti-bambini a studiare la storia (la civiltà prima del disastro nucleare).

Cronache del dopobombaCronache del dopobomba

Bonvi non ci risparmia niente fino ad arrivare a descrivere strazianti parti in diretta (in stile Alien), scene di cannibalismo e laidi vecchiacci che insidiano innocenti bambine (salvo poi farne le spese). Il fumetto è molto lucido e critico sulla società che descrive, ovviamente metafora della società in cui viviamo, e riprende con toni sempre più cupi quelli che erano i temi già descritti con le sue precedenti opere.
Pre-bomba, dopo-bomba, fallout nucleare, the Day After, Godzilla, Alien, Dinosauri, La guerra dei mondi, L'ultima spiaggia, La nube purpurea, Zombi (ho mischiato parole, libri e film)... e questi versi di Thomas Eliot:
così il mondo finisce
così il mondo finisce
così il mondo finisce
non con un rimbombo ma con un lamento.

Cronache del dopobombaCronache del dopobomba

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