Scenari da bomba atomica
Cronache del dopobomba
Lo scenario è quello del fallout nucleare,
il mondo è abitato da mutanti che lottano spietatamente
per la semplice sopravvivenza
di Giada Gentili
...è un fumetto del 1973 realizzato da Bonvi. Il titolo è un omaggio al romanzo fantascientifico/apocalittico di Philip Dick.
Si tratta di un'opera diversa dalle precedenti dell'autore, caratterizzata da un segno più espressionistico e inquietante.
La visione del mondo dopo la catastrofe non lascia spazio a falsi ottimismi e l'umanità è rappresentata in tutta la sua abiezione. A causa dei temi crudi e delle situazioni rappresentate (che oscillano tra la drammaticità di un mondo post olocausto atomico e l'assurdità delle situazioni descritte; uomini che si uccidono per una scatoletta vuota o perché di fedi politiche differenti), l'opera non fu apprezzata in Italia. I protagonisti delle strisce sono i sopravvissuti ad una non precisata guerra nucleare. Sono pochi e vagano senza meta tra le rovine delle antiche città .
In massima parte si tratta di mutanti e esseri deformi, le poche persone non coinvolte dalle mutazioni vengono spesso additate come mostri e perseguite.
L'umanità è giunta al suo più basso grado di primordialità , e vediamo efferatezze incredibili consumate per i motivi più futili o per la necessità di sopravvivere. Accanto a queste vediamo come i sopravvissuti cerchino di tornare alla banalità dell'esistenza pre-bomba, con i mutanti incollati davanti a delle pseudo-tv o i mutanti-bambini a studiare la storia (la civiltà prima del disastro nucleare).
Bonvi non ci risparmia niente fino ad arrivare a descrivere strazianti parti in diretta (in stile Alien), scene di cannibalismo e laidi vecchiacci che insidiano innocenti bambine (salvo poi farne le spese). Il fumetto è molto lucido e critico sulla società che descrive, ovviamente metafora della società in cui viviamo, e riprende con toni sempre più cupi quelli che erano i temi già descritti con le sue precedenti opere.
Pre-bomba, dopo-bomba, fallout nucleare, the Day After, Godzilla, Alien, Dinosauri, La guerra dei mondi, L'ultima spiaggia, La nube purpurea, Zombi (ho mischiato parole, libri e film)... e questi versi di Thomas Eliot:
così il mondo finisce
così il mondo finisce
così il mondo finisce
non con un rimbombo ma con un lamento.