#154 - 11 aprile 2016
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascer il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch" (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti. Papa Francesco Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo. Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Piccoli Grandi Musei Italiani

"Una cosa bella è una gioia per sempre" John Keats

Farra d'Isonzo
Colmello di Grotta (Gorizia)

Museo della civiltà contadina

di Alessandro Gentili

Museo della civiltà contadinaMuseo della civiltà contadina

Farra d’Isonzo è un tranquillo paese di origini longobarde in Provincia di Gorizia appartenente al mandamento di Gradisca d’Isonzo, conta attualmente 1.769 abitanti (dato al 30.11.2007) e dista circa 12 km dal capoluogo provinciale.
Con i sette Borghi, il paese si estende a ridosso delle sue colline (i “Ronchi”) e del Monte Fortino (115 metri sul livello medio marino) e si trova sulla sponda destra del Fiume Isonzo, che scorre parallelo all’arteria stradale principale, lo Stradone della Mainizza che collega Gradisca a Gorizia, antica via romana (Gemina).

Museo della civiltà contadinaMuseo della civiltà contadina

Pur avendo persa ogni testimonianza antica (come il castello sul Monte Fortino), Farra negli ultimi anni è diventato un vivace centro turistico per alcune intelligenti iniziative culturali.
In località Borgo Grotta si visita il Museo di Documentazione della Civiltà Contadina Friulana, uno dei più completi nel genere, ricavato in un grande complesso agricolo ristrutturato: l'istituzione, dotata di una ricca biblioteca specializzata, con oltre 16.000 oggetti documenta ogni aspetto della vita contadina, con particolare riguardo per la bachicoltura in passato molto fiorente in zona.

Museo della civiltà contadinaMuseo della civiltà contadina

Sul finire del XVIII secolo la famiglia degli Strassoldo, all’epoca ricchi possidenti di Villanova, nell’attuale Comune di Farra d’Isonzo, fece costruire un luogo di residenza e di lavoro a borgo Colmello di Grotta per una decina di famiglie legate ad essa da contratti di colonato. Queste vi dimorarono fino agli inizi degli anni Sessanta del Novecento quando cominciarono lentamente a trasferirsi altrove. L’insieme degli edifici andò così incontro ad un rapido degrado.

Museo della civiltà contadinaMuseo della civiltà contadina

L’Amministrazione comunale capì ben presto l’enorme valore di quel luogo e le sue potenzialità. Decise così di realizzare un museo etnografico, grazie anche alle condizioni particolarmente favorevoli alle quali la famiglia Bennati, divenuta proprietaria della tenuta che fu degli Strassoldo, cedette al Comune l’intero fabbricato.
Primo ideatore e grande sostenitore di tale progetto fu il compianto prof. Marino Medeot, all’epoca assessore comunale alla cultura e personalità di spicco della scena farrese. L’opera di ristrutturazione ebbe inizio portando all’antico splendore l’insieme dei diversi fabbricati che, pur risalendo ad epoche diverse, furono costruiti con la medesima tecnica.
Lo statuto del Museo di Documentazione della Civiltà contadina di Farra d’Isonzo venne approvato nel 1981 e nel 1993 la struttura museale aprì al pubblico con un allestimento che abbraccia diversi ambienti ed aspetti sociali per far comprendere al visitatore come e che cosa fosse il mondo contadino.

Museo della civiltà contadinaMuseo della civiltà contadina

Il museo consta di diverse sezioni: alcune di esse ripropongono ambienti domestici come la cucina e la camera da letto, altre presentano botteghe artigianali, come ad esempio quella del fabbro e del falegname, mestieri propri del mondo contadino, altre ancora indagano su alcuni aspetti della società del tempo mentre le ultime si rivolgono alle attività domestiche.

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