#105 - 22 settembre 2014
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Musica e Strumenti

testimoni Harpo Marx e l'Arpa Birmana

Arpa

di Giada Gentili

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La mia personale idea dell'arpa è legato al mitico Harpo Marx, uno degli irresistibili fratelli, forse il più irriverente, quello, per capirci, che era muto. Imparò a suonare l'arpa da autodidatta, non eccellendo né nella danza né nel canto.
Lo zio Al Shean gli mandò un'arpa (anche se nell'autobiografia di Harpo, è scritto che fu sua madre Minnie Marx a mandargliene una). Harpo imparò come imbracciare propriamente il suo nuovo strumento trovando in un negozio l'immagine di una ragazza che suonava l'arpa. Nessuno in città sapeva come suonarla così Harpo l'accordò come meglio poteva: a senso.

Tre anni dopo scoprì che il suo modo di accordare lo strumento era sbagliato, ma nonostante diversi tentativi di raggiungere un'impostazione corretta, continuò sempre a suonare alla sua maniera (pare che addirittura dei maestri di arpa che egli chiamò per prendere lezioni rimasero affascinati dalla sua strana tecnica).
Harpo ottenne il suo nome d'arte durante una partita di carte al teatro Orpheum a Galseburg nell'Illinois: il padrone del teatro (Art Fisher) lo chiamò Harpo perché suonava appunto l'arpa (in inglese harp).

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Vorrei citare inoltre un film straordinario: "L'arpa birmana" del 1956 di Kon Ichikawa. E' la storia di un soldato della seconda guerra mondiale che diventa un bonzo per espiare una colpa. Un senso di struggente e universale pietas pervade tutto il film, accompagnato spesso dal ritornello suonato con l'arpa. Il soldato Mizushima, alla fine del lungo percorso, non se la sente di far ritorno a casa e lascia i commilitoni con queste parole: " Ho superato i monti, guadato i fiumi, come la guerra li aveva superati e guadati in un urlo insano. Ho visto l'erba bruciata, i campi riarsi... perché tanta distruzione caduta sul mondo? E la luce mi illuminò i pensieri. Nessun pensiero umano può dare una risposta a un interrogativo inumano. Io non potevo che portare un poco di pietà laddove non era esistita che crudeltà. Quanti dovrebbero avere questa pietà! Allora non importerebbero la guerra, la sofferenza, la distruzione, la paura, se solo potessero da queste nascere alcune lacrime di carità umana. Vorrei continuare in questa mia missione, continuare nel tempo fino alla fine. "

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Di tutti gli strumenti musicali l'arpa è il meno conosciuto e il meno suonato ma il cinema ha dato a questo singolare strumento una fama imperitura.
N.B. L'arpa è uno strumento cordofono a pizzico. Ha un'origine antichissima e i primi ad utilizzarlo furono gli egiziani nel 3000 a.C. Era conosciuto dagli ebrei. A Piasco, in provincia di Cuneo, c'è l'omonimo museo. L'arpa di Harpo Marx fu donata alla nazione di Israele.

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