Dalle vecchie pagine del Corriere dei Piccoli
Le avventure dell'irrascibile
Sor Pampurio
di Giada Gentili
Sor Pampurio - sulla carta arcicontento - a dispetto dello stereotipo che impersonava rappresentava in realtà un individuo piuttosto irascibile e scostante oltre che suscettibile (tanto che poteva diventare in breve arci-scontento): soffriva sostanzialmente delle alienazioni che sarebbero diventate poi, molti decenni dopo, una costante della civiltà post-industriale: l'avversione per il rumore e la confusione, per l'inquinamento, per i disagi e gli stress della vita moderna.
Non potevano non essere toccati dei tòpos della convivenza domestica come il sopraggiungere della suocera, il pianto d'un infante, il rumore provocato da vicini di casa chiassosi.
In ragione di queste attitudini, Sor Pampurio - sempre stritolato tra tragicomiche avventure domestiche e puerili accadimenti quotidiani - era spesso costretto a cambiare appartamento (tanto che il nome è diventato sinonimo di qualcuno costretto continuamente a spostarsi di residenza).
Sor Pampurio è un personaggio caratterizzato in modo inconfondibile con un pizzetto sul mento e un cappello a cilindro, che nasconde la sua testa calva, incorniciata da due tonde matasse di capelli. Inoltre indossa un enorme papillon rosso, una palandrana blu e un paio di scarpe con le punte ricurve verso l'alto.
In realtà non si conosce la professione che esercitava il Sor Pampurio, ma è chiaro che si trattava di un tipo alquanto esigente, che mal sopportava ogni minimo problema che riguardava la sua sfera abitativa.
Le cause potevano essere le più svariate come i rumori dei vicini di casa, lo smog delle auto, l'arrivo della suocera o qualche problema di condominio, fatto sta che dall'entusiasmo per la sua nuova dimora passava all'ira furibonda, in men che non si dica.
Sor Pampurio fu ideato nel1925 da Carlo Bisi e pubblicato per la prima volta sul n. 17 del Corriere dei Piccoli dell'aprile 1929. Il disegnatore continuò ininterrottamente a illustrare le sue storie sino al numero 45 del 1944 per riprenderla poi saltuariamente nel dopoguerra.
Leggendo le avventure di questo personaggio, pare proprio che il nostro paese e i suoi abitanti non siano affatto cambiati. Beh, forse le "razze" nascono in un certo modo e a quel modo s'attengono per sempre.
Non c'è da stare allegri qui da noi, vero?