Cibo
di Guido Alberto Rossi
...cosa mangia un fotografo in giro per il mondo. Molto spesso me lo chiedono e mi diverto rispondendo con storie inventate tipo: proboscide d’elefante in umido, gelato di pesce o cervello di scimmia viva.
...cosa mangia un fotografo in giro per il mondo. Molto spesso me lo chiedono e mi diverto rispondendo con storie inventate tipo: proboscide d’elefante in umido, gelato di pesce o cervello di scimmia viva.
Ma vi siete mai chiesti da dove saltano fuori tutte queste foto? Beh, è un must dei fotografi, specialmente quelli che campano di foto d’archivio, dette di stock dagli addetti ai lavori. In pratica una bella foto di Natale è eterna, la si vende ogni anno e così ogni anno se ne scattano di nuove che serviranno per i Natali successivi.
...mi sento sempre bacucco, ma non lo do a vedere e fieramente descrivo le problematiche raccontandole, come fanno i veri eroi che minimizzano e fanno sembrare anche l’azione più estrema, come un fatto di normale routine giornaliera.
Dopo un paio di settimane mi chiamarono per dirmi che una casa editrice concorrente stava uscendo con un libro su San Francisco e quindi era meglio per il momento di fotografare un’altra città. Mi venne suggerito Chicago la città migliore dopo New York per grandezza ed architettura...
La 44ma edizione del LOBA – Leica Oskar Barnack Award ha premiato Davide Monteleone e Maria Guțu. In un panorama segnato da urgenze ambientali e umane, i due autori si sono distinti per la profondità e l’intensità dei loro racconti visivi, capaci di interrogare il mondo con uno sguardo personale e riflessivo.
Scatti, quasi tutti, che si possono definire senza dubbio iconici. Anche perché le foto di Mulas non sono mai solo documento, una semplice registrazione di un dato: ma il risultato di “un’operazione conoscitiva” come amava ripetere, da teorico e sperimentatore del mezzo fotografico quale è stato per tutta la vita.
Un fotografo ed un marinaio poco esperti possono combinare un bel guaio infilandosi tra le barche in maniera sbagliata...
Il 2 Giugno di quell’anno io, e una intera troupe della Rai di New York, ci rechiamo a Danbury nel Connecticut per fotografare il creatore del famoso detective Nero Wolfe...
... il fotoreporter deve raccontare un avvenimento, un viaggio o un personaggio, con pochi scatti precisi ed essenziali che illustrino la storia completa dell’argomento, non può permettersi lunghe chiacchere o fantasiose promesse, deve fare dei bei clic concisi.
...ecco cosa vidi: un fotografo che scalava con grande perizia ed agilità, nonostante le macchine fotografiche al collo, la bacheca degli annunci.
"Storicamente, la giurisprudenza italiana ha oscillato tra le due categorie: le opere fotografiche e le foto semplici. Questa distinzione era spesso basata su valutazioni soggettive, come il contenuto artistico o la capacità di suscitare emozioni. Tuttavia, questa interpretazione risulta inadeguata e necessita di un approccio più uniforme e conforme al diritto europeo...."
Pesanti, appese al collo e con i teleobiettivi alla cinta, la figura stereotipa del fotografo girandolone è praticamente scomparsa. Non più amate macchine fotografiche...hanno ceduto il pasto ai telefonini sempre più prepotentemente attrezzati per fotografare.
La borsa del fotografo è simile a quella dell’idraulico, tutte e due pesano un sacco ma, mentre quella del fotografo ha attrezzi più costosi, l’idraulico guadagna di più e viene pagato a fine lavoro.Ovviamente ci sono tante altre situazioni dove non serve tutto questo ambaradan, ma ti basta portare uno zainetto con macchina e ottica necessaria per la situazione, che ovviamente già conosci e sai cosa ti serve.
Doris Day mi sussurrò all’orecchio di recarmi l’indomani alle quindici nel suo camerino che aveva una sorpresa per me. Io da buon Siciliano incominciai a fantasticare.
Lo sguardo non è più il nostro ma da noi passa alle cose, e le cose diventano testimoni della nostra azione e della nostra immobilità, del nostro agire e del nostro non agire. Ciò che appare brutto, spoglio o disadorno, la pazienza dell’occhio lo rende lucidamente sincero e vero.
È uscito un primo libro fotografico con immagini A.I. Realizzato da Carlo Alberto Mari e Guido Alberto Rossi, è una raccolta di 14 storie fantastiche, illustrate da foto generate da computer con software A.I
Morte della fotografia, del giornalismo, dell'arte? Atrofizzazione del pensiero e della creatività umana?
Tra le tante folle, ci sono le folle degli avvenimenti sportivi, tipo circuiti, stadi e lungo le strade, quando passa il Giro D’Italia, queste folle in genere sono fatte da decine di migliaia di persone pacifiche e festose e sono tutte molto fotogeniche sia riprese a campo largo, che in dettaglio.
Attraverso gli occhi di grandi fotografi e di giovani esordienti, Fotografia Europea 2024 esplora il nostro rapporto con la Natura, in bilico tra occultamento e scoperta, immaginando nuove narrazioni che vanno oltre il diffuso atteggiamento di controllo che la nostra specie esercita sul pianeta.
la copertina del settimanale Sette, allegato al Corriere della Sera, con la nostra campionessa di sci Sofia Goggia, sdraiata sul letto, sotto le lenzuola e da sotto spuntano due piedi sinistri, fotografata dal mio amico Massimo Sestini.
Santi, ti presento, questa è Raffaella Carrà. Io vi lascio lavorare, questo giovane ti aiuterà con le luci e questa giovane ti aiuterà con i vestiti ed il makeup.
Non occorre essere dei grandi fotografi per fare delle belle immagini di siti archeologici, qualunque sia il sito archeologico che scegliamo di fotografare ha sempre qualcosa di bello, spesso anche maestoso e mal che vada, di misterioso...
La breve e sintetica selezione di alcuni scatti esposti alla mostra romana, danno con immediatezza la sensazione di essere presenti all'interno dello spazio rappresentato...
Quando giriamo per il mondo, sia che siamo in mezzo alla natura, che in una città, basta guardarsi in giro per trovare qualche soggetto che si riflette e fare un bel clic.
Una delle mie foto migliori con il riflesso come protagonista, è quella del barcaiolo a Portofino.
...un appuntamento unico al mondo. La città lombarda si trasforma così per più di un mese in una vetrina internazionale per importanti artiste, a volte poco conosciute nel nostro Paese.