anche quest’anno ha saputo unire cinema, scuola, sostenibilità e comunità in un programma ricco di incontri, proiezioni ed emozioni condivise. Laboratori e proiezioni dedicate alle scuole del territorio, incontri con il pubblico e approfondimenti su sostenibilità e innovazione, omaggi ai grandi maestri del cinema italiano.
Diari di Cineclub - I dimenticati, 123. Eddie Albert
Di
Virgilio Zanolla
Nel corso della sua ultracinquantennale carriera nella settima arte, l’attore, showman e cantante dell’Illinois ha fornito prove *molto persuasive di questa sua singolare attitudine, che l’hanno reso popolarissimo anche alla radio e in tv.
Una giuria internazionale assegnerà premi che spaziano dal Miglior Film alla Miglior Regia, fino al Premio Monica Vitti alla miglior attrice e al Premio Vittorio Gassman al miglior attore. Novità di quest’anno è il riconoscimento al Miglior Documentario, a testimoniare l’attenzione crescente verso il cinema del reale.
Sono gli 80 anni del film “La porta del cielo”, opera del 1945 diretta da Vittorio De Sica e con Cesare Zavattini tra gli autori del copione. “La porta del cielo” ha vissuto un percorso purtroppo infelice, sottotraccia, lontano dalle sale e senza uscite in home-video.
... non è difficile innescare un corto circuito fra la vanità di un’intelligenza superiore e l’amore per la ricerca. E il rischio è che i buoni propositi iniziali si ritrovino polverizzati e disintegrati dai controversi ma grandiosi risultati ottenuti...
Diari di Cineclub - I dimenticati - 122. Diana Maggi 13.360
Di
Virgilio Zanolla
Prima di ottenere un po’ di visibilità nel cinema dové infatti attendere cinque anni: quando, ormai diciottenne, si era fatta una splendida ragazza bruna dal fisico flessuoso, il viso illuminato da vivissimi occhi scuri e impreziosito dal naso sottile e armonioso e dalla bocca di bel taglio
È stato presentato ufficialmente a Roma, nella cornice del Cinema Farnese Arthouse, il programma della XIX edizione del SalinaDocFest, che si terrà dal 15 al 20 luglio sull’isola di Salina, nelle Eolie.
Diari di Cineclub - I dimenticati - 121. Marcelo Pérez.
Di
Virgilio Zanolla
...al momento non abbiamo notizie certe sui suoi primi anni di carriera, ma poiché il personaggio comico di Robinet, con cui guadagnò la notorietà, nacque allora, è da credere che Marcelo si fosse rapidamente fatto strada come attore.
Diari di Cineclub - I dimenticati - 120 Florence Lawrence
Di
Virgilio Zanolla
Nel panorama suggestivo e in parte misconosciuto del cinema americano nei primi due decenni del Novecento, spicca la figura di un’attrice considerata da molti la prima star femminile nella storia della settima arte; soprattutto a lei se gli spettatori delle prime pellicole presero a interessarsi delle loro interpreti.
Diari di Cineclub - I dimenticati, 119. Anthony Dexter.
Di
Virgilio Zanolla
Anthony John Dexter oggi forse suscita pochi richiami: eppure, settantaquattro anni fa esso figurò nelle nostre principali cronache cinematografiche, benché l’attore non abbia mai avuto occasione di attuare in Italia, né in film di produzione o coproduzione nostrana, o sotto la direzione di registi del nostro paese.
...commedia gentile per raccontare la realtà, il quotidiano familiare, in tutte le sfaccettature: alterna con disinvoltura la prospettiva dei due fratelli (uno dei quali aiutistico), cerando di fare emergere punti di vista ed esigente di entrambi.
Diari di Cineclub - I dimenticati - 1118. Marta Abba.
Di
Virgilio Zanolla
Nessuno potrebbe mai definire Marta Abb una «dimenticata». Quand’anche non si considerasse che è stata con la Duse, Vera Vergani, Maria Melato, Emma Gramatica e pochissime altre una delle nostre grandi attrici di prosa nel primo Novecento.
Diari di Cineclub - I dimenticati - 116 - Bartolomeo Pagano.
Di
Virgilio Zanolla.
Un personaggio chiave del film era il salvatore di Cabiria, il poderoso Maciste: doveva trattarsi di un uomo, sì di proporzioni erculee, ma nel contempo dall’aspetto cordiale e rassicurante.
Nell’occasione d’una recita Anne-José venne notata dal regista Henri-Georges Clouzot, che cercava l’interprete della sua Manon. La tragica vicenda immortalata dall’abate Antoine François Prévost nel romanzo Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut...
Giù il cappello, signori: un genio. Non si può definire altrimenti una persona che nel corso della sua non lunghissima vita si è affermata quale compositore, pianista concertista, direttore d’orchestra, scrittore, attore, comico, conduttore di quiz radiofonici e di talk-show televisivi e personaggio della televisione.
Il suo esordio davanti alla macchina da presa avvenne all’età di diciannove anni, in un’anonima particina nel melodramma "Un palco all’opera"...Ebbe molto più spazio alla sua seconda partecipazione, nell’avventuroso "Gli amanti del deserto"...
Nato a Londra, nel distretto settentrionale di Wood Green, il 30 giugno 1950, Leonard John è il primogenito di Arthur Leonard, responsabile di un negozio di scenografie teatrali, e di Peggy Joyce O’Sullivan, operaia in una fabbrica di apparecchi telefonici: due famiglie con antenati inglesi, irlandesi e rom.
Con questa iniziativa, nelle città italiane si aprono palcoscenici che celebrano la figura di Marcello Mastroianni, ricordando, attraverso un’immagine, tutte le storie e tutti i volti che ha saputo incarnare.
Nel 1924 apparve in quattro film, tutti drammatici: The Name is Woman di Niblo, dove tornò a far coppia con Ramón Novarro, The Shooting of Dan McGrew di Badger, The White Moth di Tourneur, in cui tornava a esercitare un doppio ruolo, contesa tra Charles de Roche, Ben Lyon e Conway Tearle, e Sandra di Arthur Sawyer; quest’ultima pellicola, che la vedeva - forse per la prima volta - assoluta protagonista, è disgraziatamente andata perduta.
Mi sono sempre domandato una cosa: quando due attori interpretano una scena comica, e il canovaccio lascia spazio all’improvvisazione, come fa la ‘spalla’ a non ridere? Si ha un bel dire “È il mestiere”...
Dopo aver vestito i panni di Miriam nel divertente fantasy biblico-musicale Lo que pasó a Sansón di Gilberto Martínez Solares (’55), il primo ruolo a porla all’attenzione del pubblico fu quello di Carmen Ochoa nell’episodio «Una solución inesperada», dove si confrontò con mostri sacri come Arturo de Córdova, Pedro Armendáriz e María Félix.
La popolarità acquisita con le canzoni lo portò ad Hollywood, che in quei primi anni del sonoro reclutava bravi interpreti per i suoi film musicali, girati spesso in più lingue per il mercato estero, soprattutto latinoamericano. Per lui, il passo dalla canzone al cinema fu breve: anche perché, essendo dotato di una figura attraente - era alto, elegante, composto, aveva lineamenti regolari, occhi azzurri e capelli castani - il pubblico, specie quello femminile, era sempre molto ben disposto a seguirlo.
...ha vinto due premi Oscar consecutivi come migliore protagonista femminile (record eguagliato solo da Spencer Tracy nel 1938 e ’39, Katharine Hepburn nel 1968 e ’69, e Tom Hanks nel 1994 e ’95: conseguito inoltre prima d’aver compiuto i trent’anni d’età...
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