#367 - 1 ottobre 2025
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di martedi 30 settembre quando lascerà  il posto al numero 368. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Fotografia

Forli - Museo Civico San Domenico

Letizia Battaglia

la fotografia come poesia civile

Letizia Battaglia

-Letizia Battaglia Via Calderai Palermo, 1991 © Letizia Battaglia / Courtesy of Archivio Letizia Battaglia

Dal 18 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026, il Museo Civico San Domenico di Forlì accoglierà Letizia Battaglia – L’opera: 1970-2020, un’ampia mostra dedicata a una delle voci più intense della fotografia italiana. Curata da Walter Guadagnini e ideata da CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia insieme al Jeu de Paume di Parigi, in collaborazione con l’Archivio Letizia Battaglia, la mostra porta per la prima volta in Italia un progetto espositivo che, dopo le tappe francesi di Tours e del festival internazionale Rencontres d’Arles, è stato ampliato e arricchito con 210 fotografie, alcune inedite, 22 riviste storiche e un docufilm che restituisce il profilo umano e intellettuale dell’autrice, la cui attività, iniziata alla fine degli anni Sessanta, si è sempre nutrita di un’idea di fotografia intesa come strumento di testimonianza e di trasformazione sociale.
Il percorso espositivo metterà in dialogo immagini, pubblicazioni, documenti e filmati per raccontare non solo l’attività professionale ma anche l’impegno civile che ha segnato la vita di Letizia Battaglia.

Letizia Battaglia

-Letizia Battaglia Domenica di Pasqua. La tradizionale corsa in cui gli uomini seguono il Cristo Risorto. Ribera, 1984 © Letizia Battaglia / Courtesy of Archivio Letizia Battaglia

Vale la pena ricordare le tappe di mezzo secolo di lavoro. Il racconto si apre con i primi anni di lavoro tra Palermo e Milano, a cavallo tra la fine degli anni Sessanta e i Settanta, quando le sue collaborazioni con riviste e giornali segnavano già un’attenzione particolare per i cambiamenti sociali, in particolare nei rapporti di genere e nei costumi collettivi. La svolta arriva a metà degli anni Settanta, con il ritorno a Palermo e l’ingresso nella redazione del quotidiano L’Ora. Su quelle pagine, ogni giorno la fotografa documentava le stragi e la violenza mafiosa che insanguinavano la città. Gli scatti che emergono da quel periodo sono assurti a icone della memoria collettiva, immagini crude e potenti elevano la cronaca per restituire la dignità e il dolore di un’intera comunità.

Letizia Battaglia

-Letizia Battaglia Quartiere Cala. La bambina con il pallone. Palermo, 1980 © Letizia Battaglia / Courtesy of Archivio Letizia Battaglia

Accanto agli scatti delle vittime e delle strade insanguinate compaiono i volti dei bambini, i riti religiosi, le feste popolari, i quartieri marginali, le stanze dei manicomi. Battaglia ha sempre guardato alla complessità della vita siciliana con uno sguardo capace di cogliere insieme la ferita e la bellezza. Negli anni Ottanta, dopo aver ricevuto il prestigioso W. Eugene Smith Grant for Humanistic Photography, ampliò il suo orizzonte verso altre geografie, dal blocco sovietico agli Stati Uniti, dalla Turchia all’Islanda, senza mai perdere la coerenza di una visione che concepiva la fotografia come immersione totale nell’esistenza del mondo. Parallelamente, intensificò il suo impegno politico e culturale, fondando riviste e case editrici, entrando nelle istituzioni e creando spazi di partecipazione e formazione, soprattutto per le donne.

Letizia Battaglia

-Letizia Battaglia Rosaria Schifani, vedova dell’agente di scorta Vito Schifani, ucciso insieme al giudice Giovanni Falcone, Francesca Morvillo ed i suoi colleghi Antonio Montinaro e Rocco Di Cillo. Palermo, 1992 © Letizia Battaglia / Courtesy of Archivio Letizia Battaglia

Nata a Palermo nel 1935 e scomparsa nel 2022, Letizia Battaglia è stata infatti anche una figura di riferimento per l’impegno civile in Sicilia e in Italia. Oltre a L’Ora, ha collaborato con numerose testate, ha diretto il Centro di documentazione Giuseppe Impastato, ha fondato la rivista Mezzocielo, ha sostenuto battaglie culturali. Il suo lavoro è stato riconosciuto con premi internazionali e mostre nei più importanti musei del mondo, fino a diventare parte della storia visiva e civile del Novecento italiano.

Letizia Battaglia

-Santi Caleca, Letizia in Via Giulia, 1972

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