Editoriale
Basta Eolico
di Dante Fasciolo
Cari amici di papale-papale, ben trovati.
Questa settimana voglio invitarvi ad Orvieto, dove sabato prossimo ci sarà una grande manifestazione organizzata da alcune associazioni ambientaliste per reclamare un basta all’eolico indiscriminato che sta distruggendo il nostro paesaggio. Voi sapete che il paesaggio fa parte del pastrimonio nazionale: lo difende la costituzione in modo chiaro, e però le cronache di questi giorni ci danno un’idea di cosa sta succedendo intorno al problema dell’eolico. Ci sono delle trame inqueintanti, e in più molte delle nostre regioni hanno potuto vedere sulla loro pelle lo scempio che si è fatto del paesaggio. Bene, a Orvieto ci sarà una grande riunione per invitare i nuovi parlamentari e il nuovo governo che verrà a prendere una decisione drastica sul problema dell’eolico. Abbiamo anche pubblicato un piccolo dossier sull’eolico, e anche sulla situaizone del fotovoltaico, e quind invitiamo tutti a leggere attentamente perché ne vale la posta del nostro patrimonio, e anche della nostra situaizone economica.
Poi vi voglio parlare di una rivista: la rivista Africa, che compie novant’anni, edita dai Padri Bianchi, che operano un po’ in tutto il mondo ma in modo speciale in Africa. Per festeggiare i novanta anni di questa rivista i Padri Bianchi hanno organizzato due grandi mostre circolari, chiunque le può chiedere e presentarle al pubblico che ritiene possibile. Due mostre dove si mette in evidenza non solo il disagio di alcune grandi aree del nostro pianeta, ma anche le potenzialità che molti popoli, molte nazioni hanno, di quelle che noi ci ostiniamo a dire in via di sviluppo o terzo mondo, che però stentano obiettivamente a mettersi, diciamo, di buona lena, per sviluppare la loro economia e la loro cultura in generale.
Vi voglio parlare anche di due grandi mostre fotografiche realizzate di recente: una è fatta di grandi fotografie importanti di un grande fotografo internazionale, Capa, che forse voi tutti conoscerete per i grandi reportage di guerra. Il secondo fotografo è Pepi Merisio, che espone a Aosta fino al 29 settembre, dove espone una serie di fotografie, acominciare dal gioco dei ragazzi per finire ad ampliare il suo sguardo intorno a problematiche ambientali e sociali del nostro paese, e non solo.
Da ultimo, molti amici ci rimproverano di non fare sufficientemente politica con il nostro giornale: ebbene, diamo una piccola risposta, almeno per il momento. Innanzitutto bisognerebbe vedere se c'è, in giro, una politica “seria” su cui porre attenzione, ma bando alle critiche: noi facciamo politica in un modo piuttosto leggero, attraverso una serie di vignette di un nostro collaboratore, che in modo ironico cerca di richiamare l’attenzione sui fatti politici del momento, e anche attraverso i disegni, le vignette del nostro collaboratore Trojano, che riusciamo sempre ad accoppiare alle notizie dell’ultimo minuto. È un modo di fare politica leggero ma non superficiale, perché attraverso una vignetta, attraverso una battuta, si può ben comprendere quale è lo stato della febbre politica che attraversa il paese.
Buona lettura.