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Alberi e animali

Tiglio

di Federica Fasciolo


Il tiglio è da sempre considerato l’albero della dolcezza, dell’amicizia, della fedeltà..

Ha un legno tenero, fiori delicati poggiasti su verdi foglie a forma di cuore.



Daino
Già presente nelle pitture rupestri del neolitico, il daino era estinto alla fine dell’era glaciale.
Ma lo ritroviamo nel medioevo a San Rossore e Castelporziano, in Sardegna e Abruzzo e Molise.
Come habitat preferisce radure e alberi di latifoglie.
In media la sua grandezza varia tra i 140 e i 160 c. di lunghezza e un’altezza tra i 90 e i 100, con un peso di 60/70 Kg. A seconda delle stagioni
Il colore del mantello varia a seconda della stagione:estate rossiccio/marrone, inverno grigio/cenere.I maschi, oltre a possedere le "corna" (il cui nome sarebbe, più esattamente, palchi), sono più grossi e robusti delle femmine: essi possiedono inoltre un pomo d'Adamo ben sviluppato.. Il daino è assai versatile in termini di alimentazione, in quanto si comporta indifferentemente da brucatore o da pascolatore. Il suo nutrimento consiste in erba, foglie, germogli e frutta, ma anche funghi di ogni specie. Il periodo degli amori dura tra la metà di ottobre e l'inizio di novembre. I maschi difendono il proprio diritto ad accoppiarsi con le femmine da altri pretendenti, spesso smettono addirittura di alimentarsi per meglio controllare il proprio harem, per rivendicare il possesso del quale fanno risuonare frequentemente il proprio bramito. I combattimenti si svolgono sostanzialmente incrociando i palchi (corna) fino al cedimento dei uno dei contendenti.

Antiche leggende narrano che durante una delle loro peregrinazioni nel mondo dei mortali, Zeus ed Ermes, travestiti da viandanti, giunsero sul far della sera alla capanna di Filemone e Bauci, due vecchi coniugi pastori, poverissimi. Non avevano che poche erbe, dell’olio e del latte, del vino novello, ma senza esitare condivisero il misero pasto con gli sconosciuti, e di buon grado offrirono loro l’acqua per ristorarsi, il fuoco e un giaciglio.

Alla vista di tanta generosità gli dei si commossero e rivelarono la loro vera identità, chiesero ai due vecchietti di esprimere un desiderio e sarebbero stati accontentati.

I due vecchietti non chiesero ricchezze, né potenza, né vita lunga, ma chiesero di restare insieme per sempre. Fu così che quando scocco l’ora del destino, Filemone fu trasformato in quercia e Bauci in Tiglio, e i due intrecciarono le loro fronde per lunghissimi anni ancora.

Anche nella mitologia nordica il tiglio ha un ruolo importante. Quando Sigfrido, il più grande degli eroi, si immerse nel sangue del drago che lui stesso aveva ucciso, divenne vulnerabile e nessuna arma avrebbe potuto trapassare il suio corpo salvo che in un punto laddove si era posata una foglia di tiglio. E naturalmente in quel punto fu colpito a morte da Brunilde, la Walchiria da lui amata e poi abbandonata, pazza d’amore e di gelosia, e cade nella foresta all’ombra di un tiglio.

   

I greci tenevano in grande considerazione il tiglio per l’efficacia terapeutica della corteccia, delle foglie, dei rami giovani e soprattutto dei fiori, ai quale anche la medicina dei nostri giorni riconosce proprietà calmanti e digestive.

Le api sono ghiotte del nettare dei fiori e lo trasformano in un miele dorato e trasparente.

In Italia il tiglio adorna città, lunghi viali, e famoso resta il tiglio di Macugnaga, piantato alla fine del XIII secolo intorno al quale si è svolta la storia di questa città: il mercato, lo scambio di valuta, il Consiglio della giustizia. E ancor più famoso resta tuttavia l’”Unter den Linden”-“Sotto i tigli”di Berlino, e noto è anche il tiglio che a Cambridge segna la strada per il Trinity College.

Un’ultima nota è per gli artisti, i quali vanno alla ricerca del legno di tiglio, facile da incidere e da modellare, per regalare al proprio pubblico esemplari scultorei di alto valore e di rara bellezza.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)