f

Cultura e societÀ

Liberi dal dominio
del profitto

di Paolo Cacciari


Da cinque anni le associazioni del volontariato, le cooperative sociali e le imprese del Terzo settore delle quattro regioni del sud e di Sicilia e Sardegna si riuniscono per scambiarsi le esperienze e per svolgere una importante attività di autoformazione. L’iniziativa è promossa dal Forum terzo settore, dal Coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato, dalla Consulta per il volontariato, dalla Conferenza permanente delle reti di volontariato ed è sostenuta dalla Fondazione con il sud. Il progetto si chiama FqtsSud (Formazione quadri terzo settore: www.fqts.org ), riunisce qualche centinaio di operatori di diversi rami d’attività (salute, istruzione, lavoro) e si propone di accrescere le loro capacità di co-progettazione in forme partecipate, di cooperazione con le società locali e di indirizzare gli interventi in modo da accrescere la sostenibilità ambientale. Con lo sguardo rivolto al Mediterraneo.

Paolo Cacciari ha lavorato all’Unità ed è stato più di un collaboratore del settimanale Carta. Consigliere comunale e assessore a Venezia, oggi collabora con l’Associazione per la Decrescita. Tra le sue pubblicazioni Pensare la decrescita. Sostenibilità ed equità (Carta/Intra Moenia), Decrescita o barbarie (Carta) e con altri La società dei beni comuni (Ediesse). Questo articolo viene  pubblicato anche su Left.

Il meeting nazionale quest’anno si è svolto a Salerno, in tre giorni, con svariate sessioni e laboratori. Occasione per presentare i lavori svolti durante l’anno precedete. Tra questi, “L’altro Sud. Storie di straordinario meridione”, un quaderno e un video curato dal Laboratorio di ComunicAzione sociale, che raccoglie esperienze di particolare significato.

A Lamezia una signora con disabilità racconta come le discriminazioni possono essere vinte attraverso le associazioni del volontariato: un’altra Calabria è possibile e lo possono fare le donne.

In Sardegna nel Sulcis Iglesiente un’altra giovane donna è tornata a coltivare la sua terra (zafferano e piante da frutto di varietà autoctone) con l’aiuto di un vicino, vecchio contadino, e del Centro sperimentazione autosviluppo. S’ammentazzu, è il nome sardo del pugno di pasta madre che le famiglie si donano per fare il pane, preso come simbolo di legami sociali e condivisioni nel lavoro.

A Rutigliano in Puglia una associazione impegnata nella riabilitazione dei pazienti psichiatrici, attraverso collaborazioni varie, ha dato vita ad una web/tv dove Alfredo fa il conduttore di una ascoltatissima e divertente rubrica sportiva sul calcio.

A Palermo è sorta una sartoria sociale e interculturale d’“altra moda”, Al Reves (all’incontrario), una cooperativa che lavora tessuto riciclato, organizza corsi di cucito, taglio e ricamo per donne immigrate e non (foto in alto, tratta da coopalreves.it).

A Matera l’associazione Kafila (carovana) e’ un laboratorio che funziona da centro di accoglienza e formazione per immigrati di ogni parte del mondo.

A Caserta hanno recuperato un’altra reggia. Ma di questo parleremo la prossima volta.

“La cultura del fare – hanno affermato gli operatori del terzo settore – da sola non è sufficiente: bisogna prima saper immaginare per quale nuova realtà si intende adoperarsi”.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)