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Arte

“Arte per Star Bene”

Camelia Apostol

Itinerario d’arte per un collezionista gioioso

Rossi, neri e bianchi si combinano per creare un'atmosfera di canto che porta la luce, la vita e la gioia ad ogni ambiente.

L'uso dei colori primari danno una sensazione "pop art" a queste immagini e creano l'atmosfera spensierata.

Camelia dipinge con felicità contagiosa. Lei coglie l'occasione per esprimere se stessa attraverso ricchi, vibranti colori.

      

Ritiene che un buon ritratto "esprime l'atteggiamento dell'artista verso il suo soggetto, un elemento importante nella creazione di un'opera d'arte invece di prendere semplicemente una fotografia".

Il suo approccio contemporaneo  alla composizione dinamica e colore produce quadri che sono moderni, orgogliosi, vibranti e unicamente individuali. Il risultato è una ritrattistica piacevolmente diretta e non sentimentale.



Vincenzo Cerrato, curatore di mostre d’arte sacra, ha consegnato nelle mani del Santo Padre un’opera della pittrice Ombretta Del Monte. “ E’ una grande grazia e gioia sapere che un mio lavoro è sotto la benedizione di Papa Francesco. E’ un emozione fortissima che dedico alla mia famiglia e alle persone che credono nel mio operato artistico. La riproduzione su pergamena di Papa Roncalli, fa parte di una serie dipinti dedicati alla canonizzazione del 27 aprile di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.” Un progetto di mostra itinerante che verrà inaugurato ad aprile a Villa Sacro Cuore dell'Arcidiocesi di Milano,da S.E.R Cardinale Dionigi Tettamanzi ed accolta favorevolmente dal Cardinale Loris Capovilla ex segretario di Giovanni XIII. All’iniziativa partecipa anche l'artista argentina Nacha Piattini.

Visitando la mostra online di Camelia si noterà che la sua opera presenta una serie di diversi generi e stili che, naturalmente, rientrano in diversi raggruppamenti e collezioni di lavoro.

Esplorando un argomento particolare di tematica, lei si trova a lavorare su una serie di dipinti che sono influenzati da l'ultimo.

"Io non dipingo un tema specifico", dice, "voglio creare una serie di dipinti su un argomento o un tema, per poi passare a qualcosa di diverso, come la mia ispirazione mi porta nel mio percorso artistico."

      

Come una collezione la conduce alla successiva, Camelia Apostol crea una forte mappa visiva del suo percorso artistico.

Con pochissime eccezioni, i modelli di Camelia non condividono con nessuno l'attenzione dello spettatore.

Loro vengono percepiti come un unico atto ed occupa un naturale posizione dominante del centro della composizione.

Appaiono incapaci di un litigio volgare con un potenziale concorrente difendendo questa costellazione  compromettente da una superbia quasi diretta.

I modelli dominano l'assiale senza disallineamento o asimmetrie che potrebbero compromettere la stabilità e di solito non danno alcuna attenzione allo spazio assegnato.

I personaggi di Camelia ci propongono un incontro con la bellezza.

Si rivolgono ad un occhio stanco della banalità o cacofonia cromatica, del quotidiano disordinato e donano una rigenerazione sensoriale, un riposo del sistema immunitario allertato dal brutto.

I colori rivitalizzanti esercitano un effetto quasi terapeutico, e la sicurezza e la semplicità calligrafica delle forme invitano spontaneamente a rilassarsi.

Le "Giovani Donne" di Camelia  sono senza eccezione mature.

Tutte hanno superato l'esame della conoscenza di se stessa e hanno rinunciato alle asperità della ricerca.

Sono ovviamente consapevoli del momento ritrattistico che stanno celebrando ed offrono come unico tema il successo della femminilità, ne sono testimoni i due ritratti di ragazze in primo piano con lo sfondo di due auto di lusso, per sottolineare il carattere inclusivo di bellezza.

   

   

Oltre alla serie dei ritratti femminili, giocati in libertà assolutamente non precostituita, un altro genere impegna l’artista Apostol, molto più rigoroso ed esigente: le icone, che realizza nel più assoluto rispetto tematico ed artistico, eppur così rappresentativo di una formulazione visiva autonoma da schemi e con un impatto di grande austerità e bellezza.

Che cos'è in realtà un'icona? Quale è il suo significato?

Ecco, queste immagini danno una risposta all’interrogativo. Qui l’icona esprime figurativamente quell’esperienza di rapporto con l’Ineffabilità di Dio che svela contemporaneamente la verità dell’uomo. Pertanto ciò che è essenziale nell’icona è l’intenzionalità che attraversa. Per un verso essa è veicolo dell’Ineffabile che rende presente nella sua realtà simbolica. Ma questa presenza si riempie di significato nella misura in cui l’icona stessa, al di là dell’essere ammirata, suscita in chi la contempla quell’esperienza dalla quale è nata.

      

Il compito più urgente per noi, uomini dell’epoca della fame e dei viaggi spaziali, della tecnologia e della distruzione delle risorse, risiede nello sforzo di andare al di là della supina o rassegnata accettazione del presente, di oltrepassare anche la pur necessaria analisi critica dell’esistente, per anticipare nell’esistenza personale e collettiva i preliminari di una sintesi inedita.

Nello sforzo di approssimazione a questa sintesi la cultura dell’icona può ancora svolgere il suo ruolo di immagine-guida che indica un cammino ed un’avventura che ha da essere vissuta da noi, uomini del crepuscolo del secondo millennio dell’era cristiana, con le nostre paure e i nostri desideri, con le nostre incertezze ed i nostri dogmatismi, con le nostre delusioni e le nostre speranze.

Camelia Apostol è artista del nostro tempo e bene ha recepito il valore che la rappresentazione delle icone trascina nel bel mezzo di una società secolarizzata ma fortemente tesa alla ricerca di una speranza sui passi di una nuova spiritualità.

      


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)