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Piccoli Grandi Musei italiani

"una cosa bella è una gioia per sempre" John Keats
Cupramontana (An)

Museo delle etichette
del vino

di Alessandro Gentili


Il Museo delle etichette del vino a Cupramontana è ospitato nel gentilizio Palazzo Leoni, costruito dall’architetto Don Apollonio Tucchi alla fine del 1700 per volontà dell’omonima famiglia. L’esposizione, nata dalla prima collezione del signor Franco Rossi, è stata curata dallo storico e critico d’arte Armando Ginesi e, dopo l’apertura del Museo nel 1987, si è ulteriormente ampliata con nuove raccolte provenienti da tutto il mondo. Attualmente si conta un patrimonio di circa 100.000 etichette distribuito in tre sezioni e supportato da un sistema informatico di ricerca e catalogazione delle opere presenti.

La sezione storica raccoglie le etichette dei primi anni del ‘900 con una massiccia presenza dei grandi nomi francesi. Ci sono le prime etichette Chateau Lafite e quelle del Chateau Mouton per il quale, a partire dal 1945, il Barone Philippe inaugurò la serie di etichette firmate anno dopo anno, da un grande artista contemporaneo. Un particolare riferimento va alla produzione vinicola del territorio che ospita il museo: terra vocata alla produzione del vino Verdicchio dei Castelli di Jesi di cui Cupramontana è una delle storiche capitali.

   

Tra le aziende marchigiane di chiara memoria, non poteva mancare la nota etichetta apparsa sulla bottiglia a forma di anfora, disegnata nel 1954 dall'architetto Antonio Maiocchi, con l'etichetta ed il cartiglio arrotolato, legato con la rafia (oggi plastica) al collo dell’anfora, ideati dal grande incisore Bruno da Osimo, nome d'arte di Bruno Marsili (1888 - 1962), del vino Titulus dell'Azienda Fazi-Battaglia, con la quale il Verdicchio fu conosciuto e apprezzato in tutto il mondo e che tuttora costituisce l'elemento che lo rende riconoscibile al consumatore. La sezione contemporanea è costituita da etichette provenienti da tutti i cinque continenti, che consentono al visitatore una sorta di viaggio attraverso gusti grafici, emblemi, ricerca di originalità, e che rappresentano uno specchio della propria terra di origine, perchè illustrate con toni che diventano esotici, a tratti insoliti, specie quando ci si addentra nell’osservazione di immagini accompagnate da scritte in cirillico, arabo o con gli ideogrammi del Sol Levante.

   

Le sale accolgono inoltre numerose serie dedicate a particolari eventi o personaggi: la serie "Forza Italia" disegnata da Giorgio Forattini in occasione dei mondiali di calcio '90; le etichette degli anni Quaranta e Cinquanta che, prendendo spunto dai manifesti cinematografici, propongono donne in abiti tradizionali, quelle più recenti degli anni Sessanta come la Cuvée Sexy o la Cuvée Libertine, collezioni dedicate ai funghi, agli animali, alle automobili, ai personaggi storici, ai 100 anni del cinema e altre rarità.

   

La sezione artistica è in continua evoluzione grazie alla manifestazione "Vinimmagine", che ogni anno raccoglie e propone al grande pubblico bozzetti di grandi artisti contemporanei appositamente creati per le bottiglie di vino. Hanno partecipato insigni nomi come Salvatore Fiume, e un particolare bozzetto, per un ipotetico Vinus Venus, è stato disegnato anche da Carlo Rambaldi, il quale, da buon papà dell’extraterreste più famoso del mondo, non ha mancato di ritrarre il suo ET con un bicchiere tra le braccia. La rassegna, curata da Armando Ginesi, è dedicata alla memoria di Luigi Bartolini, nato a Cupramontana nel 1892 e scomparso a Roma nel 1963, incisore, pittore e scrittore, autore del libro "Ladri di biciclette" che ispirò il grande film di Vittorio De Sica.

Oltre alla manifestazione sui bozzetti d’artista si svolge anche il Premio Nazionale Etichetta d’Oro, riservato alle aziende produttrici italiane per le etichette dei vini posti abitualmente in commercio.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)