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Fotografia

Arles Provenza Francia

Festival della fotografia

cuore delle più diverse tendenze della
fotografia mondiale: Les Rencontres


Questo festival sta alla fotografia come Cannes sta al cinema. Creato nel 1969 da fotografi ed appassionati dell'immagine: Lucien Clergue, Jean-Maurizio Rouquette, Michel Tournier ed altri, rappresenta ogni anno l'appuntamento dei fotografi che permette ad Arles di diventare la capitale internazionale della fotografia.

“I Rencontres” propongono proiezioni notturne all'aperto nel teatro antico, evento unico al mondo. Ogni sera un fotografo o uno specialista della fotografia presenta delle immagini, talvolta accompagnate da concerti o da performance artistiche. Ogni sera è oggetto di una creazione unica.

   

In occasione della settimana di apertura sono organizzati anche dibattiti e conferenze,

Da sei anni la "Nuit de l'année " permette di vedere fotografie di vari protagonisti della stampa, di riviste, di agenzie,… su schermi giganti nel corso di una grande passeggiata fotografica notturna nel centro città. (qui presentiamo immagini anche delle edizioni passate)

   

Circa 60 esposizioni interessano delle località emblematiche del patrimonio di Arles ma anche luoghi di solito chiusi al pubblico, che possono così rivivere durante l'estate. I Rencontres sono state i primi ad allestire alcuni anni fa delle esposizioni sui terreni industriali delle officine ferroviarie. È in questo sito, che oggi incarna il futuro di Arles, che i Rencontres hanno proposto per la prima volta nel 2010 il "Village des Rencontres d' Arles". Si tratta di uno spazio d'incontro inedito con dilettanti, collezionisti e professionisti presenti durante i giorni d'apertura del festival.

   

Il Festival di quest’anno si svolge dal dal 5 al 10 luglio, mentre le mostre e le attività dedicate ad appassionati, amatori e professionisti si spingono fino a metà settembre.

4 serate al Teatro antico, 5 premi, 50 esposizioni fino al 18 settembre, 3 colloqui e 1 seminario, 22 stage, innumerevoli conferenze e incontri sulla Place du Forum, il tutto interamente in 2 lingue (francese e inglese), questi i numeri della edizione numero 36 degli Incontri di Arles.

Dopo il successo formidabile dell’edizione dell’anno scorso – diretta da Martin Parr – quest’anno si è passati a una gestione plurale

Niente direzione artistica unica, né tema centrale, ma 5 personalità che hanno individuato diversi candidati ai premi maggiori della rassegna, ciascuno dei quali presente con una propria personale e 5 assi portanti: i premi, la fotografia brasiliana, la violenza, l’impegno, il ritratto.

Tra gli autori presenti si segnalano in particolare Miguel Rio Branco, la cui mostra-installazione sarà ospitata negli immensi spazi della Chiesa des Frères Precheurs; David Tartakover, Lichal Heiman, Barry Frydlender, tre autori israeliani impegnati a favore della tolleranza; la partecipazione massiccia di fotografi olandesi.

   

Tra le tante iniziative in programma, si ricordano le personali dedicate a Joan Fontcuberta o a John Divola e a Philippe Lopparelli; le retrospettive di Sarah Moon e di Françoise Huguler; i ritratti di Leandro Berra e Denis Rouvre o di Denis Darzacq; le riscoperte di autori scandinavi; le rassegne degli autori dell’agenzia Vu o dell’Ecole nationale de photographie di Arles, che proprio quest’anno festeggia i suoi 20 anni, o di quelli riuniti nella collezione trentennale di W.M.Hunt di cui ad Arles presenta una selezione di 320 fotografie; i workshop con Antoine D’Agata o Kimiko Yoshida.

E poi una città “in festa”, con la creazione della Notte dell’anno, grande festa popolare dell’immagine! nel quartiere della Roquette. 

E, infine, un inevitabile e giusto omaggio, nella serata di chiusura, a Henri Cartier-Bresson, il maestro di molti, scomparso giusto un anno fa a Parigi.

Per un programma più completo consultare il sito del festival: www.rencontres-arles.com

      


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)