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Arte

I Totem di Paolo Spoltore

paradossali custodi del futuro

Occorre tener presente le sculture di acciaio dello spagnolo Julio Gonzales e Alberto Giacometti; il manubrio e il sellino di Pablo Picasso con i quali compone la “Testa di toro”; e ancora David Smith, Ettore Colla, Jean Tinguely, Alexander Calder, Antony Caro, fino al nostro Ceroli…per incrociare la strada che porta a Paolo Spoltore…lo scultore abruzzese che colloca le sue opere nel quadro di quella nuova avventura che inizia negli anni 40 capace di trascinare l’arte in una costante spirale evoluzionistica, ancora oggi attiva in larga parte delle espressioni artistiche internazionali.

      



Treia : Misa SYmbola
Ipotesi Dinamica
Museo Internazionale in progress di Scultura per le Aziende.! !
Un pubblico qualificato, composto in primis dai relatori convenuti per il
festival della soft economy e per Symbola, si sono mostrati molto interessati al concept
MISA Ipotesi Dinamica, che offre un modo inedito di comunicare la mission aziendaleIl Presidente Ermete Realacci è stato il primo a visitare Ipotesi Dinamica che in quest’occasione,
su espressa richiesta del Direttivo di SYMBOLA, ha coinvolto 7 artisti - Lucilla
Catania, Valeria Catania, Alba Folcio, Giua, Alfred Milot Mirashi, Andrè Parodi Monti e
Renza Sciutto - nella realizzazione di opere ispirate a ‘Coesione è Competizione’ il tema
fondante del Seminario.
Alla base del MISA c’è il recupero del ruolo fondante della Committenza che ha reso unico
al mondo il nostro Paese ed è in linea con quella ‘propensione al bello’ che secondo
Marco Valsecchi è una caratteristica tipica degli Italiani.
MISA è composto da due sezioni, il Museo in progress che si sviluppa con l’Azienda
Committente e la mostra Ipotesi Dinamica che è una sorta di proiezione del futuribile
Museo che nasce e cresce sull’identità dell’Azienda committente.
Ad oggi sono operativi 15 presidi MISA in 6 regioni.

Ce lo ricorda puntualmente Maria Cristina Ricciardi nell’introdurre l’elegante pubblicazione dei lavori di paolo Spoltore: “ Egli appartiene a quella generazione di artisti italiani che si forma, a metà degli anni sessanta, sull’insegnamenti di quanti avevano già operato nella direzione di un profondo rinnovamento dei linguaggi espressivi. L’interesse verso le nuove estetiche della riproducibilità seriale, legate alla contemporanea società dei consumi e le indagini sulla percezione artistica del frammento dedotto dalla quotidianità, mostrano il loro peso nella determinazione del nuovo ruolo affidato alla scultura”.

La Ricciardi vuole porre l’attenzione sull’antitesi svolta da Spoltore nel proporre la sua esigenza di una “costruzione” da contrappore, o meglio a riequilibrare, la tesi classica del “togliere” materia.

In questo senso l’ artista frentano affonda il pedale della sua macchina creativa e senza sosta produce opere che segnano un ben distinto stile, via via sempre più capace di marcare una cifra personalissima.

   

Sono i suoi cuori pietrificati arricchiti di “frammenti” e i suoi volti di pietra che prendono vita e si rendono artisticamente autonomi, e che si rendono disponibili – non appaia una contraddizione – a lasciarsi incastonare tra costruzioni utopiche e metaforiche, contribuendo così al riscatto di materiali e forme troppo lungo ritenute fini a se stesse…ora invece vivificate ed elevate ad opere compiute.

Ecco affascinanti totem, eretti guerrieri a difesa di forme e fisionomie originali e irripetibili, ecco costruzioni in movimento a sottolineare vivacità, e libertà, espressioni della musica e della danza, portatrici di lontane eco musicali, ma anche dei vizi del singolo e della società presenti in questo scacchiere specchio della complessità, ove impegno ed economia, profitto e poesia, amore e crudeltà muovono ciascuno le loro pedine disordinatamente e intrecciano un gioco confuso.

      

Il Museo immaginario di Spoltore, può apparire perfino paradossale in rapporto al nostro tempo, e segno di ravvedimento…e così appare a Gerard-Georges Lamaire quando afferma che “queste sculture di Paolo Spoltore hanno la loro funzione: Ci sono necessarie , come l’arte che può liberarci dalla banalità e dalla mediocrità: Hanno a che fare con il sistema complesso dell’economia della rappresentazione. Ci servono per andare in avanti. Che siano costruite con elementi di origine disparate, che siano ambigue per essenza, che facciano ridere prima di farci riflettere, ciò ci è indifferente. L’essenziale è che riescano con la loro semplice presenza, con la loro costruzione barocca, ad aprire un dibattito …” . Un dibattito tra chi intende e un dibattito sincero dentro di noi, nel labirinto che è dentro ciascuno di noi.

         


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)