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Piccoli grandi musei italiani

"una cosa bella è una gioia per sempre" John Keats
Bressanone - Bolzano

Museo della farmacia

di Alessandro Gentili


   

Ingoiamo pillole tutti i giorni per un motivo o per l’altro, e facciamo un uso spregiudicato (a danno della collettività) di medicinali inutili, superflui, perfino dannosi alla salute. E non ci domandiamo mai da dove vengono, chi li produce come sono fatti…la loro vita è per lo più ignota a molti di noi. Per recuperare un po’ della loro storia ecco aiutarci un piccolo museo.

Il Museo della Farmacia di Bressanone è aperto ai visitatori dall'autunno del 2002.

I particolari oggetti esposti relativi alla produzione di medicinali - comprimitrici per compresse, sezionatori per pillole, stampi per supposte ecc. - ne fanno una vera miniera di storia della farmacia sia per gli esperti che per i non addetti ai lavori. Gli strumenti, i farmaci, i vasi e le confezioni in mostra provengono dall'uso quotidiano in farmacia e descrivono i progressi e le trasformazioni dell'arte farmaceutica sulla scorta di una raccolta originale, documentando in modo completo e quasi senza soluzione di continuità oltre quattrocento anni di storia della farmacia. Le antiche farmacie del passato erano famose anche per i loro affascinanti oggetti ornamentali: coccodrilli, armadilli, unicorni, corazze di tartarughe, noci di cocco, zoccoli di alce, serpenti ed altre piante. Animali esotici facevano bella mostra dai soffitti nei locali di vendita. Da un lato, questi oggetti di richiamo stuzzicavano la curiosità di chi li osservava, dall'altra dovevano però contribuire a creare quell'atmosfera di magia e misticismo nei clienti, rafforzando il loro timore reverenziale. E senza dubbio vi riuscivano!

   

Anche nel Museo della Farmacia di Bressanone si possono ammirare alcuni rari esemplari di questo genere, per esempio un coccodrillo, la testa di un armadillo, un frammento di mummia egizia o uno zoccolo di alce. Per il paziente dei giorni nostri sarebbe inimmaginabile ingoiare aselli zuccherati contro la febbre o applicare un impiastro di densa bile di bue contro i vermi. Chi crede però di aver evitato questo destino si sbaglia: ancora oggi la natura è fonte inestimabile per la ricerca di nuovi farmaci e molte piante esotiche non sono state ancora studiate dalla scienza. Anche la flora e la fauna marine nascondono opportunità insospettate e continuano a sorprenderci attraverso scoperte sempre nuove.

   

Il Museo offre informazioni sulle droghe officinali di derivazione minerale, animale e vegetale. Nei quattro locali, che coprono insieme una superficie di 150 mq, il piccolo museo è dedicato soprattutto ad un prodotto che accomuna paziente, farmacista e medico e con cui si confrontano tanto i giovani quanto gli anziani: il farmaco. Tra i tanti oggetti vengono presentati supposte preparate secondo antiche ricette, pillole dorate per i VIP di un tempo nonché cerotti che ben poco hanno in comune con quelli di oggi, ma anche prodotti della moderna scienza farmaceutica come spray predosati per medicinali in polvere contro l'asma, TTS (Transdermal Therapeutic System) contro la pressione alta o capsule a più strati che rilasciano per gradi le sostanze attive. Fino al XIX secolo le farmacie producevano quasi tutti i medicamenti nei propri laboratori.

   

L'inizio della rivoluzione industriale impose tuttavia una radicale riorganizzazione anche ai farmacisti. Si sarebbero potute ottenere qualità e convenienza nella produzione solo con una maggiore specializzazione e produzione in serie. Produttori di fama mondiale come Merck, Schering o Carlo Erba provenivano proprio dai piccoli laboratori di farmacia. La moltitudine di apparecchi per ricerche chimiche (distillatori, crogioli, ecc.) appartenenti alla collezione del Museo della Farmacia di Bressanone rispecchia l'importanza dell'attività del laboratorio nelle antiche farmacie del passato.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)