f

Teatro

Napoli vari luoghi

Napoli Teatro
Festival Italia

E’ in corso a Napoli la settima edizione del Teatro Festival Italia che porta la firma di Luca De Fusco come Direttore Artistico.

In programma 30 spettacoli tra i quali molte prime assolute e un omaggio particolare a Eduardo De Filippo a trenta anni dalla morte e un’attenzione su Cechov.

Proponiamo tre lavori in programma questa settimana.

She-ra-zade - Museo Nazionale Ferroviario di Napoli “Pietrarsa” – Arena - 11 giugno

Presentato da la Fondazione Campania dei Festival e ARS Progetti, uno spettacolo nell’ambito del progetto di cooperazione e assistenza alle istituzioni culturali del Kosovo Culture for All. La coreografa italiana Alessandra Panzavolta, dirige la compagnia di danza del Kosovo all’interno di un’iniziativa più ampia volta a sostenere la rinascita culturale di un paese che ha attraversato la guerra ma che trova nella cultura uno stimolo per affermarsi in Europa.

Il balletto rappresenta una moderna versione di Sherazade che, attraverso il racconto di storie immaginarie e reali, riscatta la propria vita. Una metafora del National Ballet of Kosovo che si è ricomposto e riunito da poco ed è in cerca di quell’affermazione internazionale che merita.

Le ho mai raccontato del vento del nord – galleria Toledo – 11/12 giugno

Una mail all’indirizzo sbagliato e tra due perfetti sconosciuti scatta la scintilla. Come in una favola moderna, dopo aver superato l’imbarazzo iniziale, tra Emmi Rothner – sposa e madre irreprensibile dei due figli – e Leo Leike – psicolinguista reduce dall’ennesimo fallimento sentimentale – si instaura un’amicizia giocosa, segnata dalla complicità e da stoccate di ironia reciproca, e destinata ben presto a evolvere in un sentimento ben più potente, che rischia di travolgere entrambi.

Caso editoriale dello scrittore e giornalista austriaco Daniel Glattauer, Le ho mai raccontato del vento del Nord ha venduto milioni di copie in tutto il mondo ed è stato definito da “Der Spiegel” come “uno dei più coinvolgenti dialoghi d’amore della letteratura contemporanea”.

Una commedia dai toni brillanti giocata sull’ormai fragile equilibrio tra vita reale e vita virtuale che sarà messa in scena per il Festival da Paolo Valerio e interpretata da Chiara Caselli e Roberto Citran.

Mettersi nei panni degli altri – vestire gli ignudi - Centro Prima Accoglienza (ex Dormitorio Pubblico) – 12/15 giugno

Primo movimento del progetto di ricerca e creazione “Che senso ha se solo tu ti salvi”, liberamente ispirato a Le Sette opere di Misericordia di Caravaggio

“Che senso ha se solo tu ti salvi” è il terzo momento di un processo creativo che Davide Iodice dedica alla crisi della società contemporanea: nelle due tappe precedenti aveva affrontato il sogno e l’eredità generazionale. Ispirato alle Sette opere di Misericordia di Caravaggio, il lavoro ha come tema il concetto di compassione, nel senso etimologico di empatia, di relazione vitale. Anche qui la ricerca unisce indagine antropologica ed espressiva, attraverso un processo di laboratori e residenze creative con attori e non-attori.

Il percorso si articola in due movimenti. Nel primo – Mettersi nei panni degli altri – ispirato a Vestire gli ignudi, gli attori della compagnia, gli utenti del dormitorio pubblico di Napoli e del progetto Scarp de Tenis indagano il tema dell’identità perduta.

Nel secondo – Dentro – ispirato a “visitare i detenuti e curare gli ammalati”, presentato in forma di video documento (proiettato allo START il 17, 18 e 19 giugno), viene mostrato il percorso laboratoriale affrontato nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Secondigliano.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)