Parchi e Oasi dello Spirito
Squinzano-Casalabate (Lecce)
Abbazia di Santa Maria di Cerrate
di Dante Fasciolo
Se si percorre la strada che collega Squinzano a Casalabate non può sfuggire, circondata da antichi alberi, l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, uno degli esempi più significativi di romanico in Puglia.Il complesso è attualmente gestito dal Fondo Ambiente Italiano, che nel 2012 ne ha acquisito la proprietà, tramite una concessione trentennaleun bando pubblico indetto dalla Provincia di Lecce.
L'Abbazia fu fondata alla fine del XII secolo da Tancredi d'Altavilla, Conte di Lecce, al quale – secondo la leggenda - in questo luogo. apparve la Madonna, fra le corna di un cervo, da cui il nome (Cerrate o Cervate).
Nel tempo, fu un importante polo religioso e culturale, ma nel cinquecento su trasformata in masseria. Saccheggiato dai pirati turchi, cadde in uno stato di abbandono, proseguito fino al restauro del 1965, proprietà dell'ente locale fino al 2012.
La chiesa romanica ha un prospetto monocuspidale animato da una serie di archetti che fa comprendere la spartizione interna della struttura. La facciata presenta un piccolo rosone al centro, una monofora per lato. Lungo il lato sinistro del tempio, fa bella mostra di sé un portico, risalente al XIII secolo, impreziosito da colonne cilindriche e poligonali che reggono dei capitelli figurati. Di fronte al portico è presente un pozzo ornamentale del XVI secolo.
La prima cosa che si nota entrando nell’Abbazia è il portale duecentesco sormontato da un’arcata con altorilievi di eccezionale qualità che riproducono scene del Nuovo Testamento e un monaco in preghiera, dell'Annunciazione della Vergine, della Visita a Santa Elisabetta, dei Magi e della Fuga in Egitto.
L'interno è a tre navate ed è coperto da un soffitto costituito da travi, canne e tegole. Del 1269 è il baldacchino posto sopra l'altare maggiore. Di notevole interesse sono gli affreschi duecenteschi e trecenteschi: nelle absidi (Cristo in gloria, Angeli e Santi); nei sottarchi (Santi), lungo le pareti (Vergine col Bambinoe Santi). Durante i lavori di restauro furono staccati dalla chiesa alcuni affreschi e trasportati nel vicino museo nel quale sono tuttora esposti: (Dormitio Virginis,Annunciazione della Vergine, Miracolo della cerva, San Giorgio con la principessa, Sant'Anna e San Gioacchino con Maria Vergine, San Demetrio, San Michele e altri Santi).
L’interno dell’edificio era completamente decorato con affreschi databili a partire dal XIII secolo, oggi conservati nel Museo attiguo.