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Editoriale

Una alla volta

di Dante Fasciolo

Le cronache dei nostri giorni fanno notare, ancora una volta,
il riflesso condizionato dei nostri politici:
il Presidente del Consiglio varca i confini nazionali …
bene, è l’occasione per mettere qualche nuovo bastone fra le ruote del Governo.
Più che ingegno o furbizia è solo la fragilità dell’azione politica a rivelarsi.

I problemi sul tappeto non sono pochi…
e molto accorto alla necessità di dare risposte in breve,
Renzi ha provato a stabilire un calendario, cadenze,
darsi cioè un tempo possibile per affrontare seriamente un tema alla volta,
consapevole che occorra approfondire e risolvere senza indugio.

Una regola accolta con il sorriso dai più,
che ha sorpreso molti, e lasciati in differenti altri.
Eppure, riflettendo, è l’unico metodo possibile per uscire dall’intricata matassa
in cui si affastella la politica italiana, non avvezza alla chiarezza.

Dunque, Renzi non c’è…è il momento di mettere carne al fuoco:
riforma del senato, riforma della pubblica amministrazione,
riforma della camera, della giustizia, del lavoro, legge elettorale…
piovono proposte contraddittorie, nuovi emendamenti,
false controdeduzioni, ripicche, paure, ricatti….chi ha più ne metta…
intasare l’imbuto…bloccare i processi legislativi in atto….
Una guerra al massacro

L’incapacità di dare dignità ai percorsi parlamentari
vince sulla scelta del fare bene: applicarsi ad un problema alla volta,
ricavarne il massimo della chiarezza, dell’applicabilità, della risoluzione…
no! per molti nei nostri parlamentari
che non si rassegnano alla logica che reclama intelligenza,
meglio affastellare tutti i problemi insieme,
se la macchina si inceppa tutto resta come è…
non c’è bisogno di studiare per il cambiamento.
Già, il cambiamento: fare le cose per bene…
una alla volta… è tanto difficile da capire?


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)