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Cinema

Maleficient e la storia
del vero amore

di Giada Gentili


“I tempi cambiano” e cambiano davvero. I bambini non sono più quelli di un tempo, neanche le favole e, per una volta, questo potrebbe non essere un male. “Maleficient” ne è la prova lampante, la storia della Bella Addormentata è stata completamente rivoluzionata dagli sceneggiatori Disney Paul Dini e Linda Woolverton. Nessun buono contro cattivo: i personaggi da cartone animato stereotipizzati sono stati trasformati in persone, con tanto di difetti e debolezze. Non c’è l’eroe perfetto ma neppure il cattivo solo cattivo e i presupposti si intuivano dal titolo della pellicola: la storia della Bella Addormentata, raccontata dalla matrigna cattiva, Malefica. Le protagoniste sono donne: Angelina Jolie è la splendida Malefica, ed Elle Fanning (sorella della più famosa Dakota) è la principessa Aurora.

   

Per chi, come me, è cresciuto a pane e cartoni animati potrebbe rimanere deluso dalla totale assenza della storia d’amore, delle canzoni ballate nella foresta e da quell’atmosfera tipica della Disney. Ma il regista Stromberg (alla sua prima prova dietro la macchina da presa) ha saputo sapientemente bilanciare momenti onirici e sul colorato stile “Avatar” a passaggi drammatici ed umani. La storia regge e i bambini che erano al cinema con me sono stati la prova del nove: non solo ridevano alle battute, capendo l’ironia più sottike, ma nella sala è regnato il silenzio totale durante le due ore di film.

   

   

Questo nuovo modo di impostare le favole (senza il vecchio binomio “il cattivo è cattivo, il buono è buono”) è nato dalla visionaria Pixar, ma non so se sia così giusto che anche l’iconica Disney si sia adeguata a questa visione. In generale, comunque, in “Maleficient” mancano i dialoghi, compensati in parte dall’immenso sguardo di Angelina Jolie, manca una colonna sonora disneyana, ma il più grande pregio è quello d’aver regalato allo spettatore un innovativo punto di vista del famoso “vero amore”. E non aggiungo altro.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)