Parchi e Oasi dello Spirito
Valverde – Alghero (Sassari)
Santuario di Nostra Signora di Valverde
di Dante Fasciolo
A pochi chilometri da Alghero, adagiato ad un costone roccioso e circondato dal verde di un bosco mediterraneo, si trova il magnifico Santuario di Nostra Signora di Valverde, meta di numerosi pellegrinaggi, sopratutto nel mese di maggio. Le celebrazioni principali si svolgono la domenica in Albis, ossia la seconda domenica di Pasqua, e il 26 maggio, festa dell'Incoronazione della Madonna di Valverde, e sono caratterizzate da solenni riti religiosi, accompagnati dai gosos de la Mare de Déu de Valeverd, in catalano di Alghero. Il Santuario risale al XVI secolo, questa datazione deriva dal ritrovamento, nei pressi di un'antica chiesetta, di una piccola statua in terracotta della Madonna di Valverde, sfuggita alla profanazione delle orde saracene.
La storia dell'origine del santuario presenta delle oscurità, e mancano dati precisi su alcuni passaggi che sono avvenuti. Forse in epoca medievale la zona ha visto la presenza di eremiti che hanno costruito delle chiesette, di cui si conserva qualche traccia. La statuetta della Madonna di Valverde è in terracotta e rappresenta la Vergine Maria con il Bambino sulla mano destra. L'origine di questa statuetta, alta circa 40 centimetri, non è chiara, né è chiara la sua provenienza. Secondo una tradizione popolare, la statuetta è stata nascosta sotto terra ai piedi di una colonna presso la chiesetta del Pilar, per sottrarla alla distruzione nel caso fosse caduta in mano di pirati saraceni, che ogni tanto comparivano in zona distruggendo segni e testimonianze religiose e portando via uomini come prigionieri. Dopo un fortunato o provvidenziale ritrovamento la statuetta della Madonna fu posta in una chiesetta detta del Pilar.
Col tempo si consolida il titolo di chiesa Nostra Signora di Valverde. Nel 1600 gli altari laterali della chiesa si arricchiscono di quadri: il Martirio di sant'Andrea e San Carlo Borromeo in preghiera (opere di Pantaleo Calvi, pittore ligure operante in Sardegna). Anche nel 1700 la chiesa si arricchisce di altri quadri, come l'Incoronazione di Maria con santa Caterina da Siena, san Domenico, e santa Caterina d'Alessandria. Verso la metà del Settecento fu eretto l'imponente altare maggiore in marmo di Carrara, arricchito di intarsi policromi, con colonne tortili appaiate, tra le quali, in alto una nicchia con la statua cinquecentesca della Madonna della Freccia e, più in basso, in una nicchia dentro un'edicola in marmo, la statuetta della Madonna di Valverde.
Nel 1800 la chiesa si arricchì di altre tele, tra cui una raffigurante San Giovanni Battista, san Raffaele, Tobiolo e san Giovanni Nepomuceno. Un altro quadro di questo periodo rappresenta la Madonna del Carmelo e anime del Purgatorio; un terzo quadro raffigura San Dionigi Vescovo, san Marco e sant'Antonio da Padova.