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Fumetto

Alan Ford

di Giada Gentili


Alan Ford è un albo a  fumetti che racconta le avventure di uno squinternato gruppo di  agenti segreti, il Gruppo TNT; il titolo dell'albo deriva dal nome di uno dei componenti, il "bello e ingenuo" Alan Ford. I personaggi, frutto di una lunga gestazione durata circa tre anni, sono stati creati dalla mente di  Max Bunker (Luciano Secchi) e dalla matita di  Magnus(Roberto Raviola). Tutti i numeri sin qui pubblicati sono stati sceneggiati solo ed esclusivamente da  Max Bunker e contengono un sapiente mix di avventura, umorismo e presa in giro della società italiana che sfocia spesso nella critica o nella satira di costume.

   



Diabolik ecologista
Le sue avventure lo hanno reso celebre per non avere scrupoli morali nel rapinare banche, ricche famiglie e caveau apparentemente inaccessibili. Ma questi suoi lati oscuri non impediranno a Diabolik di essere ricordato, d’ora in poi, anche per il suo impegno per le nostre foreste. In realtà il merito, più che suo, è di chi pubblica le storie che da mezzo secolo appassionano intere generazioni di lettori.

L’editore Astorina ha infatti annunciato che i fumetti del mitico ladro saranno stampati utilizzando solo carta certificata PEFC, il sistema di certificazione forestale più diffuso al mondo, che assicura la gestione sostenibile del patrimonio boschivo e permette la più trasparente tracciabilità della materia prima, lungo tutta la filiera, dal bosco al prodotto finito.

Il primo numero di Alan Ford uscì nel maggio del  1969 al prezzo di 150  lire, nel formato a 128 pagine 12x17 cm. Anche se inizialmente le storie dei primi episodi ruotavano principalmente sulle avventure dell'agente segreto Alan Ford, con il proseguire della serie, egli divenne solo un altro dei principali personaggi facenti parte del Gruppo TNT, strampalati agenti segreti male in arnese, con sede in un negozio di fiori a New York, che serve loro da copertura. Il loro capo è un vecchissimo uomo su una sedia a rotelle, misteriosamente chiamato "Il Numero Uno", che intasca i lauti compensi elargiti dal governo statunitense o da ricchi cittadini per adempiere a svariate missioni segrete, lasciando ai propri agenti "le briciole" dei guadagni.

Si tratta del più longevo fumetto italiano di stampo umoristico-sociale con riferimenti all'attualità seppur filtrati da una spiccata propensione per il grottesco.

Una delle caratteristiche principali che decretarono il successo del fumetto fu la presenza nelle storie scritte da Max Bunker di una costante parodia della società italiana dell'epoca, una forte satira che non risparmiava nessuno: politici, mode, malasanità, lotta di classe (di capitale importanza in quegli anni di contestazione generale e particolare clima politico in Italia). Esemplare a questo proposito è la sequenza d’apertura del numero 11 dove in un ospedale da terzo mondo a metà strada tra un ospizio per poveri e un campo di concentramento nazista, vi è una netta critica del sistema sanitario italiano dell'epoca. La satira di Magnus & Bunker riesce nella difficile impresa di farsi apprezzare sia a destra che a sinistra, in quanto non sembra risparmiare nessuno schieramento ideologico.

   

La borghesia e i ricchi capitalisti vengono spesso ferocemente presi in giro, ma anche i proletari sono tutt'altro che idealizzati. Essi vengono dipinti con toni grotteschi mostrando difetti altrettanto marcati dei benestanti e una moralità altrettanto dubbia. A questa regola non sfugge nemmeno la gran parte dei membri dello stesso Gruppo TNT, come a voler dimostrare che nella società moderna simile ad una giungla, se si vuol sopravvivere, non c'è posto per ideali utopistici. Inoltre, il linguaggio utilizzato talvolta in Alan Ford contribuì alla diffusione a livello nazionale di termini dialettali  milanesi quali "barbone" (nella sua accezione negativa di "clochard", "poveraccio"), "siuri" (vedi titolo albo n. 41 Missione da siuri) come sinonimo di "ricchi", "ciucco" per "ubriaco", ecc...

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)